L’evento commemorativo è iniziato con l’Eucaristia presieduta da Mons. Sebastião Mascarenhas, SFX, Vescovo della Diocesi di Vadodara, affiancato da Mons. Athanasius Rethna Swamy, Vescovo di Ahemdabad, a cui si sono aggiunti don Savio Silveira, Ispettore INB, i membri del suo Consiglio Ispettoriale e altri sacerdoti. Nella sua omelia, Mons. Mascarenhas, lodando l’opera dei Salesiani che attualmente e negli anni passati hanno contribuito con il loro lavoro alle Missioni della Chiesa del Gujarat, ha detto che il carbone ardente che nelle Scritture è riportato toccò le labbra del Profeta Isaia per renderle adatte a proclamare la Parola di Dio, è stato posto anche su San Francesco Saverio e San Giovanni Bosco, e infine su ogni salesiano attivo nel Gujarat per accendere il Regno di Cristo.
Dopo l’Eucaristia ha avuto inizio l’evento culturale. I giovani del centro “Don Bosco Snehalaya” si sono esibiti con una danza di benvenuto; don Isaac Arcakaprambil, Direttore del centro di Makarpura, ha dato il benvenuto a tutti; i ragazzi e le ragazze del Don Bosco Chhotaudepur, vestiti con abiti tradizionali, si sono esibiti in un ballo indigeno in stile “dholiya”; mentre il Centro di Animazione “Don Bosco” ha presentato un video che illustrava la storia e le tante forme di apostolato che i salesiani svolgono attualmente nelle istituzioni del Gujarat.
Un altro video è stato proiettato successivamente, come tributo in onore del compianto don Anthony Byron D’Silva, audace pioniere della missione salesiana a Chhotaudepur, nella Cintura abitata dagli indiani Rathwa, a partire dal 1975. La sua personalità poliedrica è stata ricordata attraverso le testimonianze di don Cyril De’Souza, suo compagno di missione, e da alcune persone del posto, e tutti hanno confermato la sua dedizione totale per oltre 30 anni alla gente del posto, che gli costò persino di finire in prigione.
Dopo altre danze tipiche, tutte le personalità presenti – tra cui don Ivan de Souza, uno dei pionieri viventi dell’opera salesiana in Gujarat – sono salite sul palco e sono state omaggiati dai salesiani anziani che lavorano attualmente nella regione.
Attraverso varie testimonianze sono stati rimarcati anche la semplicità e lo stile di vita austero di don Ivan de Souza, che lo hanno fatto apprezzare dai tribali Thakor di Dakor; ed egli, da parte sua, ha manifestato tutta la sua riconoscenza e per l’affetto ricevuto, tanto da sopraffarlo. A seguire sono stati consegnati degli encomi anche alla sorella e alla nipote di don D’Silva, così come ai parenti dei salesiani don Ignas Macwan e don Edward Rathod, anch’essi compianti salesiani, nativi del Gujarat.
Entrambi i presuli presenti, nei loro successivi discorsi, hanno ringraziato i salesiani per il loro lavoro nelle rispettive diocesi di Baroda e Ahmedabad.
Durante l’evento, infine, è stata presentata anche la ricerca realizzata da don Mayank Parmar, SDB, insieme ad un Messale Salesiano in lingua gujarati, preparato da don Ashwin Macwan.
Il programma culturale si è concluso con un’ultima esibizione da parte dei giovani di Dakor, i ringraziamenti di don Michael Bansode verso tutti i salesiani attivi nel Gujarat in questi 50 anni e verso quanti hanno collaborato alla felice riuscita dell’evento dell’anniversario, e un’agape fraterna tra tutti i presenti.
Don Chris Ferreira, SDB, e Ankita Shelke
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