Colombia – Il Centro “Giovanni Bosco Lavoratore”, un punto di riferimento salesiano nella zona più povera e violenta a sud di Bogotà

20 Agosto 2024

(ANS – Ciudad Bolívar) – Dalla sua fondazione nel 1994, il centro salesiano “Juan Bosco Obrero” (Giovanni Bosco Lavoratore) è diventato un punto riferimento di speranza in mezzo alla povertà e alla violenza che colpiscono Ciudad Bolívar, città della conurbazione a sud della capitale della Colombia, Bogotà. L’opera salesiana, infatti, offre opportunità educative, una cultura di pace e un rifugio sicuro alla popolazione locale, perché i salesiani hanno trasformato la zona in uno spazio di coabitazione pacifica e di formazione umana ed educativa, dove si offrono formazione tecnica e anche un insegnamento riconosciuto nelle arti circensi.

Il centro salesiano sorge in una comunità che continua a estendersi sulle pendici delle montagne, composta soprattutto da migliaia di giovani e madri con scarse risorse e, ultimamente, anche da altre migliaia di migranti arrivati dal Venezuela in cerca di opportunità di vita migliore. A tutti loro, il centro salesiano offre un modo per sfuggire alla povertà, attraverso l’educazione e la formazione, e alla violenza, attraverso corsi specifici di formazione ai valori e aiuti materiali.

Nel 1994, quando venne posta la prima pietra, Ciudad Bolívar era già una delle zone più disagiate a sud di Bogotà. Gli insediamenti informali erano estesi e ospitavano migliaia di persone che cercavano di sopravvivere alla violenza interna. E la realtà non è cambiata troppo, dato che ancora oggi si sovrappongono nuovi insediamenti di migranti sui terreni più alti, nelle cosiddette “invasioni”.

Le abitazioni di queste persone, costruite dagli stessi residenti, sono precarie e realizzate con plastica, tavole, pochissimo metallo e materiali riciclati. In molti casi le persone che vi abitano subiscono violenze e abusi, dovendo pagare per un terreno che non appartiene nemmeno alla persona che lo affitta.

In questa realtà, dove una statua di Maria Ausiliatrice sembra osservare con compassione le abitazioni che ricoprono le colline di Ciudad Bolívar, abitano quasi 900.000 persone, e il 18% delle famiglie non soddisfa i bisogni primari di cibo, servizi, casa ed educazione. Ciudad Bolívar resta tuttora una delle zone più pericolose di Bogotá, con un’elevata immigrazione venezuelana e gravi problemi come i conflitti sociali e le bande armate, alcune guidate da adolescenti che lottano per il controllo del territorio.

Però, l’acquisizione, all’inizio degli anni ‘90 del secolo scorso, di 47.000 metri quadrati ha significato una scommessa importante per i salesiani, e l’inizio di un percorso che ha portato ad offrire a giovani e adulti ad alto rischio sociale dei programmi educativi, sociali e di promozione popolare. L’obiettivo, sin dall’inizio, è stato quello di portarli degnamente verso il mondo del lavoro e di coinvolgerli nella trasformazione del proprio ambiente come “buoni cristiani e onesti cittadini”, proprio come voleva Don Bosco.

Dato che in molti casi, a causa dell'insicurezza e della distanza, i minori e i giovani di Cuidad Bolívar incontrano varie difficoltà per recarsi al centro salesiano, spesso sono i responsabili del tempo libero e gli operatori sociali che si recano nelle diverse zone, per svolgere attività socio-ricreative con i minori.

Inoltre, il centro è comunque un punto chiave di sostegno e di alternative educative e pedagogiche per i giovani: conta 13 programmi di formazione tecnica, tra cui meccanica automobilistica e industriale, corsi di cucina, attività sportive e artistiche; accoglie inoltre giovani migranti attraverso la Casa di Accoglienza per Giovani Venezuelani (CAJOV), e sostiene al contempo anche le loro famiglie.

Ancora, il centro offre assistenza a 120 adulti e 40 ragazze madri vengono attraverso una guida personalizzata, mentre il sabato vengono organizzate attività ricreative nelle strade per formare i bambini ai valori civili e cristiani tanto necessari nella loro realtà.

Infine, il lavoro sociale e pastorale del centro salesiano “Juan Bosco Obrero” è completato dal santuario del Divino Niño, dove, oltre a ricevere pellegrinaggi quotidiani da tutti i Paesi dell’America e ad offrire opportunità spirituali a tutti i fedeli, vengono anche fornite occasioni di assistenza e formazione all’imprenditorialità per madri sole con poche risorse.

Fonte: Misiones Salesianas 

InfoANS

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