Questa volta a raggiungere Port Vila, capitale della Repubblica di Vanuatu, sono stati il Consigliere regionale per l’Asia Est-Oceania, don Václav Klement, e ancora don Maravilla.
Vanuatu è un Paese dal passato coloniale franco-inglese, che si risente ancora oggi nella lingua franca Bislama (una lingua creola simile al Tok Pisin utilizzato in Papua Nuova Guinea). La popolazione locale, composta da circa 200.000 abitanti, distribuiti su 6 province e 83 isole, è molto pacifica, e la comunità cattolica, in crescita, rappresenta circa il 15% del totale.
La calda accoglienza del vescovo di Port Vila, il marianista Jean Bosco Baremes, ha fatto sì che i due visitatori si sentissero subito a casa. Fin dalla prima evangelizzazione cattolica del Pacifico, la Congregazione Marianista è stata la principale forza motrice e fino ad oggi in molti Paesi rimane l’unica congregazione religiosa maschile.
Nei tre giorni di visita, trascorsi tutti sull’isola di Efaté – che ospita la capitale, nella quale ha sede anche la cattedrale cattolica dedicata al Sacro Cuore – don Klement e don Maravilla sono stati accompagnati dal vescovo locale a conoscere diverse istituzioni educative cattoliche, il Museo della Missione Culturale e Cattolica Marianista, alcuni avamposti delle parrocchie e varie cappelle, e sono stati invitati anche a partecipare all’assemblea finale del Sinodo diocesano di Vanuatu.
Quest’incontro ha offerto un’ottima opportunità di dialogo con quasi tutto il clero cattolico, i leader religiosi e laici di tutta la diocesi di Vanuatu. La varietà di nazionalità e di punti di vista tra i partecipanti è stata molto utile per il discernimento su questa possibile nuova frontiera della missione.
Durante quest’incontro sono emersi spunti interessanti per i salesiani, come, ad esempio: la pastorale giovanile a Vanuatu ha bisogno di nuova ispirazione, poiché le giovani generazioni si stanno allontanando dalla vita parrocchiale; c’è bisogno di un’altra congregazione religiosa maschile, accanto ai Maristi; i giovani che abbandonano gli studi e hanno bisogno di maggiore attenzione da parte delle nostre comunità.
Il clima di accoglienza da parte di tutti i membri dell’assemblea sinodale ha toccato il cuore dei due visitatori e don Maravilla ha contraccambiato con il tipico dono salesiano: una piccola statua di Maria Ausiliatrice, Colei che precede sempre i suoi figli in ogni terra di missione. Il dono è stato molto gradito e gli ultimi tre giorni dell’assemblea sinodale sono stati celebrati con la sua statua sul tavolo dei Presidenti.
Il confronto con la comunità cattolica Vanuatu è terminato e ora i due visitatori affidano la futura decisione al Rettor Maggiore alla cura materna di Maria Stella del Mare e Ausiliatrice, la principale Patrona di tutta la Chiesa nel Pacifico.
Fonte: AustraLasia