L’organizzazione DBW, avviata in maniera informale, quando ha assunto la natura di un ente non-profit ha deciso di inserire nel proprio nome il riferimento a Don Bosco, a motivo del suo impegno nell’offrire opportunità ai giovani immigrati e poveri. Dal suo avvio fino ad oggi ha già aiutato circa 800 lavoratori e conta attualmente 150 lavoratori partecipanti, uomini e donne.
Secondo il Consiglio Americano sull’Immigrazione, gli immigranti rappresentano ora un quinto della popolazione totale dello Stato di New York e un quarto della sua forza lavoro. La DBW sostiene una piena ed equa partecipazione al mercato del lavoro attraverso l’educazione ai diritti sul posto di lavoro, lo sviluppo della leadership e l’istruzione per favorire il cambiamento sociale.
Presso la sua sede la DBW non solo fa incontrare le esigenze dei lavoratori con quelle dei datori di lavoro, ma negozia i contratti salariali e fornisce servizi di recupero salariale e tutela delle vittime di frodi salariali.
Attraverso la collaborazione con altri centri analoghi, la DBW è diventata una voce importante nella difesa dei diritti dei lavoratori, in particolare nel contrasto alla piaga dello sfruttamento dei lavoratori immigrati latinoamericani.
Attualmente la DBW collabora con altri 5 centri per lavoratori ed è guidata da Gonzalo Cruz, un immigrato messicano e organizzatore comunitario a livello professionale.
Un esempio del lavoro della DBW è stato recentemente riportato anche dal giornale statunitense “Catholic Philly”: un datore di lavoro stava illecitamente trattenendo i salari dei suoi lavoratori immigrati, ma la DBW, grazie alla sua esperienza e competenza, è riuscita a far avviare un’indagine statale e a far sospendere quel datore di lavoro.
“La sottrazione del meritato salario è una piaga che affligge molti immigrati, i quali potrebbero essere entrati illegalmente nel paese e quindi non sapere di chi potersi fidare se dovessero sporgere denuncia” ha aggiunto il signor Cruz.
Quattro anni fa, la DBW è stata tra i promotori della campagna “No Pay, No Way” (Niente paga, nessuna possibilità). Nel video, il signor Cruz afferma: “Lavoravo 72 ore alla settimana, senza nessun riconoscimento straordinario. Non sapevo nemmeno cosa fosse lo straordinario”.
Dopo un anno oltre 70 datori di lavoro hanno assunto l’impegno della campagna “No Pay, No Way”, che ha consentito loro di esporre un sigillo d’oro sulle vetrine dei loro negozi o attività, da mostrare ai propri clienti.
Inoltre la DBW ha avviato anche un programma di pre-apprendistato nel settore edile e chi vi partecipa facilmente consegue salari migliori e benefit, insieme ad una buona possibilità di ottenere un lavoro nella comunità locale.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://donboscoworkers.org/
Fonte: Salesian Mission