All’appuntamento hanno preso parte 140 Economi e Responsabili Amministrativi delle Ispettorie d’Italia e del Medio Oriente, riuniti alle porte di Roma.
Martedì 5 dicembre il sig. Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione, ha presentato il tema “un nuovo modello di gestione della comunità”. Ha contestualizzato il ruolo dell’economia all’interno di un nuovo paradigma sociale e religioso, che obbliga a ripensare la presenza salesiana nel contesto giuridico ed economico dell’Europa. Questo nuovo paradigma richiede che le Ispettorie lavorino in rete, abbiano una gestione trasparente e si avvalgano di équipe di professionisti competenti.
“Alle volte possediamo dei beni senza conoscerne il loro valore; dobbiamo riscoprirlo in modo che il bene possa essere funzionale alla nostra missione. Abbiamo bisogno di riappropriarci dei beni, di offrire un servizio direttamente collegato ai giovani come parte della nostra missione” ha detto il sig. Muller. In questo contesto, l’Economo Generale ha sottolineato la necessità di:
- Razionalizzare l’amministrazione;
- Comunicare e condividere le esperienze per creare un patrimonio di conoscenza comune, lavorare in rete – a livello ispettoriale, nazionale ed europeo.
- Investire nella comunicazione per “pubblicizzare” e diffondere il lavoro svolto, le buone opere salesiane.
- Investire più nelle persone che nelle attività. Senza “Salesiani buoni, ragionevoli e onesti”, ogni investimento sarà destinato a dare poco frutto.
Il Rettor Maggiore, da parte sua ha avvertito della tentazione del “potere” che si ha nell’esercizio di questo ruolo, avvertendo gli Ispettori di fare attenzione a non scegliere quei religiosi che ricercano questo tipo di incarichi, ma piuttosto i Salesiani che dimostrano uno spirito di servizio.
In un altro momento ha fatto riferimento all’importanza di “scegliere il personale adatto nelle nostre opere, evitando di assumere solo in virtù di legami familiari o di amicizia. Bisogna essere obiettivi nella scelta e trasparenti nella gestione monetaria”.
“L’economia – ha infine concluso – è un modo di vivere la missione. Dobbiamo sapere che le nostre Costituzioni sono il punto di riferimento e la nostra guida. La nostra forza risiede in un modello di rete, agendo in equilibrio tra la sostenibilità e la ricerca di quanto la Provvidenza ci offre, l’economia e la gestione corresponsabile”.