Italia – CG29, la mistica della vita salesiana: l’esperienza di incontrare Dio attraverso i giovani

20 Febbraio 2025

(ANS – Torino) – Mercoledì 19 febbraio 2025, nella terza giornata degli Esercizi Spirituali per i partecipanti al Capitolo Generale 29 (CG29), la riflessione proposta da Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito, è andata a esaminare il “metodo” che può guidare l’esperienza spirituale. La sua relazione è stata concepita come guida per affrontare – anche alla luce dell’esperienza dei grandi santi e mistici con Sant’Ignazio e Santa Teresa – la progressione della relazione con Dio.

“La meditazione – ha spiegato Don Chávez – è l’opportunità di manifestarci davanti a Lui come suoi figli, con la nostra piena, unica e inalienabile realtà personale”. Per questo la meditazione non è una pratica o solamente un tempo dedicato all’approfondimento conoscitivo: si tratta di un dialogo che non parte dal soggetto, ma dal Signore: “Da qui l’importanza di ascoltarlo, attraverso la sua Parola. Un metodo efficace e collaudato da sempre è la lectio divina, la quale non deve sostituire la meditazione, ma arricchirla”.

La dimensione comunitaria viene incontro al singolo: “La condivisione fraterna di quello che il Signore vuole dirci è uno degli aspetti che più possono far crescere a profondità la nostra comunione e la nostra comunicazione”.

Per vivere la mistica della vita salesiana come preghiera è guida straordinaria l’articolo 95 delle Costituzioni, richiamato da Don Chávez: “Il salesiano impara a incontrare Dio attraverso quelli a cui è inviato. Scoprendo i frutti dello Spirito nella vita degli uomini, specialmente dei giovani, rende grazie in ogni cosa; condividendo i loro problemi e sofferenze, invoca per essi la luce e la forza della Sua presenza”.

Si tratta di una vera mistica. “Colui che ci permette di viverla in pienezza è lo Spirito Santo” ha spiegato il relatore, “è una realtà fondamentale nella nostra vita umana, cristiana e religiosa”. L’esempio più bello lo dà Maria: “Si intuisce in Lei una relazione diversificata con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. In maniera tale, che vengono attribuite a Lei le tre relazioni più profonde dell’essere umano di Figlia – Sposa – Madre”.

Similmente a Lei, anche Giuseppe – ricordato quale co-protettore della Congregazione salesiana nella liturgia eucaristica presieduta da don Jorge Crisafulli, Superiore dell’Ispettoria Africa Nigeria Niger (ANN) – è modello di profonda unità con Dio nella preghiera. “L’umiltà di Giuseppe lo ha reso preoccupato non per sé, ma per Maria e per il figlio. Egli sopra a tutto ha ascoltato la Parola e ha osservato la volontà del Signore. Lo ama senza fare tante domande, avendo piena fiducia nella Provvidenza. Si pone incondizionatamente nelle mani di Dio e si mette in cammino per preservare la Sacra Famiglia”.

Tutte le foto ufficiali del CG29 sono su Flickr.

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