Questo progetto, nato a motivo della ricorrenza nel 2024 del 700° anniversario della morte del grande esploratore veneziano, è stato coordinato dalla fondatrice dell’associazione “Pesce di Pace”, Nadia De Lazzari, e ha coinvolto in particolare tre scuole di Istanbul impegnate nella promozione della cultura italiana a Istanbul, dato che la famiglia di Marco Polo commerciava stoffe e “zoie” (gioielli) e aveva casa e fondaco (magazzino) anche a Costantinopoli, l’odierna Istanbul.
Data la natura pedagogica ed educativa del progetto, che corrisponde esattamente ai valori promossi dalla scuola salesiana di Evrim, la direzione scolastica salesiana ha prontamente accettato di coinvolgere gli alunni del proprio istituto, invitandoli a riflettere più a fondo sui valori insostituibili del dialogo, della pace e della sostenibilità.
La scelta della scuola per la partecipazione a questo progetto ha spinto tutta la comunità educativa a rinnovare il proprio impegno nella promozione del dialogo interculturale e religioso, valorizzando attitudini ed atteggiamenti che promuovano il rispetto, la pace, il dialogo e la conoscenza della propria cultura come doni da custodire.
“I nostri alunni hanno esplorato questo tema attraverso l’arte, i disegni e le storie scritte sulla vita di Marco Polo, ambasciatore di pace e grande viaggiatore” ha spiegato don Doyen, salesiano haitiano, da 15 anni ormai di stanza presso l’opera di Ervim, affidata all’Ispettoria salesiana “San Bonifacio” della Germania. “Il dialogo con l’Oriente, la pace e la sostenibilità – ha continuato – sono stati affrontati usando l’immaginazione e la creatività, così da esprimere la loro comprensione e la loro visione di un mondo più giusto, più pacifico e aperto al dialogo”.
Durante la prima tappa della mostra, che si è tenuta presso la grande scuola “San Teodoro” di Venezia, due professori e storici, Pieralvise Zorzi, di Venezia, e İlber Ortaylı, di Istanbul, hanno cercato di interpretare i lavori artistici elaborati dagli studenti, contribuendo con il loro punto di vista a mettere in evidenza l’importanza del dialogo per la pace e la sostenibilità.
Nella seconda tappa, tenutasi a Palazzo Mocenigo, diverse autorità civili e religiose locali hanno onorato la mostra con la loro presenza e il loro messaggio sull’importanza dell’educazione al dialogo, che inizia a scuola con l’accettazione delle differenze culturali, sociali e religiose nel rispetto degli altri, intesi come portatori di valori da scoprire.
“In questo senso, questo progetto ha riecheggiato i valori che ci stanno a cuore e che cerchiamo di trasmettere con energia ai nostri studenti e al personale nella nostra missione educativa” ha aggiunto ancora don Doyen.
Come ha sottolineato il prof. Zorzi nel dialogo con il suo collega prof. Ortaylı, tutti conoscono i parametri che favoriscono la guerra tra le nazioni: la necessità di espansione territoriale, l’imposizione della propria visione culturale o ideologica, la bramosia di risorse... Ma di fronte a queste realtà, è importante educare le persone a promuovere i valori del dialogo che porteranno ad una migliore comprensione dell’umanità e della sua capacità di costruire ponti.
Le opere elaborata dai bambini per questo progetto sono state esposte a Palazzo Mocenigo a Venezia e alla fine del mese saranno esposte al “Museo Elgiz” di Istanbul. “Sarà un’occasione per la nostra città di scoprire il contributo dei giovani allievi salesiani all’educazione al dialogo e alla pace” ha concluso, infine, don Doyen.