“Il fulcro della tua missione è la comunione, abbiamo bisogno di camminare insieme, di fare comunità – ha detto don Stefano Aspettati durante l’omelia -. Noi abbiamo un compito grande nel mettere insieme gli ambienti in una unica visione salesiana, che stia in un dialogo dove tutti possano avere la voce per costruire questa visione unitaria. L’obiettivo è sempre lo stesso. Chi ce lo fa fare? Il Signore e i giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati”.
Don Godoy ha richiamato il filo rosso che percorre il centro nazionale per spiegare il senso della continuità: “Il filo rosso e d’oro che percorre tutta la casa è importante perché nel momento in cui una persona sostituisce un altro mette al centro la continuità. Ecco qual è il significato del filo: garantisce la continuità anche con persone diverse e parte dalla fede, da Cristo. Il filo è il collegamento tra tutti quelli che lavorano, qui per un progetto che è iniziato prima di don Roberto e che proseguirà anche dopo don Elio. Il progetto garantisce la continuità: tu, don Elio, devi garantire questo, restando fedele ai destinatari e al nostro carisma”.
Fonte: donboscoitalia.it