“La Lettera apostolica di Papa Francesco Antiquum Ministerium è stata accolta bene in India e la Conferenza Episcopale ha organizzato un programma online di formazione per i catechisti” rileva il sacerdote salesiano, richiamando anche l’incontro svoltosi ad Hyderabad su “Antiquum Ministerium”, che ha riunito i Coordinatori della Dimensione per l’Educazione alla Fede della Regione Asia Sud. Don Sivy Koroth evidenzia l’importanza che i catechisti hanno avuto, e che hanno ancora di più ai nostri giorni, per l’evangelizzazione, e l’impegno dei salesiani per la loro formazione, che risale ai primi missionari della società salesiana in questa terra, un secolo fa.
“Don Bosco - spiega don Sivy Koroth - ha iniziato la sua missione per i giovani con una semplice ‘Ave Maria’. Per lui insegnare ai giovani le verità della nostra fede era il compito più essenziale della missione giovanile”. I missionari salesiani giunti in India oltre un secolo fa, portavano nel cuore la stessa passione apostolica di Don Bosco per l’evangelizzazione e la catechesi. I missionari che si erano proposti di predicare il Vangelo in lungo e in largo in questo Paese, in particolare nella parte nord-orientale dell’India, che comprendeva una grande varietà di gruppi culturali e linguistici, avevano bisogno dell’aiuto di laici impegnati che potessero accompagnarli e poi sostenere le missioni da loro stabilite. I missionari seguivano lo stile degli Apostoli girando per i villaggi e rimanendo in un luogo per poche settimane o al più per un mese, insegnando, predicando e conferendo i sacramenti. Una volta che i missionari lasciavano il villaggio, i catechisti laici accompagnavano i fedeli nel loro cammino di fede. Quindi fin dall’inizio della missione salesiana in India, i catechisti laici ne sono stati la “spina dorsale”.
Nelle sue memorie, Mons. Louis Mathias, primo Ispettore salesiano dell’India, racconta come nei primi anni ‘20 accompagnasse i gruppi di giovani salesiani nei famosi “giri missionari” attraverso i territori collinari dello Stato di Meghalaya. Si spostavano di villaggio in villaggio, portando sulla testa derrate alimentari, coperte, strumenti musicali, sussidi visivi per il catechismo (immagini, manifesti, ritagli) e un primitivo proiettore cinematografico, per presentare film biblici. Così l’arrivo dei missionari sarebbe stato una festa per il villaggio: musica e canti, divertimento e, naturalmente, molta catechesi, seguita dalle Confessioni e dalla solenne celebrazione dell’Eucaristia. Chi assisteva i missionari in questi viaggi erano i catechisti locali.
Con l’arrivo dei Salesiani, i catechisti locali non erano più semplici maestri di preghiera, ma diventavano una sorta di “parroci supplenti” che curavano la vita spirituale e pastorale della gente di un villaggio. Si dice che nel 1932 don Antonio Alessi, SDB, istituì a Tezpur degli “ispettori catechisti” appositamente formati, che si spostavano di villaggio in villaggio per supervisionare e guidare il ministero degli altri catechisti. Preparavano poi un rapporto mensile per i missionari e poi rivedevano piani e strategie, per continuare la loro missione secondo le esigenze riscontrate. Mettevano anche a disposizione della gente i libri e gli opuscoli pubblicati dai missionari. Purtroppo, non conosciamo il numero dei catechisti impegnati allora dai salesiani nelle missioni in India. Indubbiamente dovevano essere centinaia.
In India, un nuovo passo avanti nell’opera di catechesi legata ai salesiani si registra a partire dagli anni ‘70, motivato dalla richiesta del Capitolo Generale Speciale dei Salesiani (1972) che indicava la “catechesi dei giovani” come “prima e principale attività del nostro apostolato”, e richiedeva “un ripensamento e una riorganizzazione” di tutte le altre attività in ordine alla formazione della fede dei giovani (cf. SGC 279). Il Capitolo aveva ribadito che presentare Cristo ai giovani è la ragione stessa della esistenza dei Salesiani.
Le Ispettorie indiane hanno accolto questo richiamo della Congregazione a ravvivare questa vocazione. I centri di catechesi istituiti a Calcutta (Centro “Nikita Don Bosco”) nel 1976 e a Bangalore (“Kristu Jyoti College”) nel 1977, furono solo l’inizio di tanti altri centri di catechesi che si sarebbero sviluppati nel Paese. La rete salesiana in India conta oggi diversi centri di formazione alla fede sia nelle città, sia nelle aree rurali. “Deepakam” a Chennai, “Kapadvanj” in Gujarat, “Bosco Ashram” a Ponnur in Andhra Pradesh, “Alaihal” a Tiruchy, e i Centri catechistici salesiani a Pune, Lukme e Shillong, meritano una menzione speciale per il loro approccio creativo e contestualizzato alla formazione della fede. Questi centri di catechesi si concentrano principalmente sulla formazione di catechisti laici e insegnanti di catechismo, impegnandosi anche nell’offerta di corsi specializzati di catechesi per sacerdoti e consacrati e consacrate, nonché nella produzione di materiali di catechesi per un’efficace utilizzazione da parte dei catechisti nel loro ministero.
Ogni ispettoria salesiana dell’India prepara i propri catechisti e insegnanti di catechismo fornendo una formazione specifica presso uno dei propri centri di catechesi. Il centro catechistico “Visvadeep” di Bangalore offre un diploma di catechesi dopo un corso della durata di un anno. Il centro ha già formato più di 600 religiosi consacrati, per lo più donne, impegnate nella missione di evangelizzazione e catechesi in tutta l’India. Nel 2021, l’Ispettoria di di Guwahati ha organizzato un anno di formazione alla fede per 125 catechisti degli Stati nord-orientali dell’India. Attraverso i regolari programmi di formazione e animazione a breve termine tenuti in tutti gli altri centri di catechesi in India, vengono regolarmente formati centinaia di catechisti laici, uomini e donne.
A livello di Conferenza Ispettoriale Salesiana dell’Asia del Sud (SPCSA), nel 2023, la Commissione per la Famiglia Salesiana ha organizzato due programmi di formazione catechistica (a Guwahati e Bangalore) per cinquanta membri della Famiglia Salesiana impegnati nella catechesi e nell’evangelizzazione. La Dimensione Pastorale Giovanile della SPCSA per l’Educazione alla Fede ha organizzato un programma di animazione per i coordinatori ispettoriali su “Antiquum Ministerium”. A seguito di tale programma, nel prossimo mese di agosto 2023, la Dimensione per l’Educazione alla fede ha organizzato un programma di formazione di tre giorni per i formatori dei catechisti, al fine di promuovere una sempre più efficace formazione catechistica dei laici nelle varie province della Regione salesiana dell’Asia meridionale.
Stefano Lodigiani
Fonte: Agenzia Fides