Spagna – Don Orlando González: “Don Bosco oggi starebbe in rete per attrarre e guidare i giovani”

(ANS – Madrid) – Nel 1944, i salesiani fondarono a Madrid la “Casa del Boletín Salesiano”, con un Centro Catechistico e la casa editrice SEI (Sociedad Editora Ibérica). Era quello il seme di ciò che, dal 1994, sarebbe diventata l’editrice CCS (Central Catequística Salesiana). Oggi, 75 anni dopo, quel progetto continua ad evangelizzare nei campi più disparati, compreso quello della comunicazione sociale. E da cinque anni lo fa sotto la direzione del salesiano don Orlando González, motivato dall’impegno di Don Bosco nei confronti dei giovani… nelle scuole, così come nei libri o nelle reti.

La CCS festeggia 75 anni “al servizio dell'educazione e della fede”. Cosa costa di più oggi, educare o credere?

Educare. Credere non costa, è pura grazia e ti ritrovi a vivere in essa e di essa. Per educare, invece, bisogna unire la volontà e l’obiettivo di aiutare se stessi a crescere come persone libere e con senso critico, capaci di impegnarsi per il bene di tutti, senza soccombere alla pressione dei più forti. Parlo per esperienza, come insegnante-educatore, ma qualsiasi madre o padre può dirvi quanto costi educare…

La catechesi è ancora la ragion d’essere della CCS?

La catechesi, come impegno perché il Vangelo risuoni nella vita delle persone, è la ragion d’essere della Chiesa, dei Salesiani e anche dell’editrice CCS. I mezzi sono molteplici. Qui lo facciamo attraverso le pubblicazioni e riviste come Catequistas o Misión Joven.

Che posto occupa l’editrice CCS nella proposta evangelizzatrice salesiana?

Noi salesiani siamo “evangelizzatori di giovani” nelle scuole professionali, le scuole, le parrocchie, le case di formazione, i centri giovanili, le università, le attività sportive e ricreative, l’accoglienza e l’accompagnamento dei minori a rischio, le piattaforme sociali, le missioni, il volontariato… E anche nella comunicazione sociale, che, secondo le nostre Costituzioni, “figura tra le priorità apostoliche della missione salesiana”. Questo è il posto dell’editrice CCS.

Don Bosco, che sapeva essere un “giocoliere” per i giovani, avrebbe oggi la formula per far leggere di più le nuove generazioni?

Oggi non sarebbe stato facile per Don Bosco, un giocoliere che osò sfidare i “professionisti” che riuscivano solo a distrarre e disorientare i suoi giovani. I bambini e i giovani leggono, oggi più che mai, sulle reti, non sui libri. Don Bosco starebbe con loro, accetterebbe la sfida di attrarre e orientare le nuove generazioni verso Dio, invitandole a rompere l’autoreferenzialità che le irretisce.

Fonte: Vida Nueva 

InfoANS

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