Negli ultimi mesi, la situazione in Libano aveva mostrato segni di un lento miglioramento. Il cessate il fuoco e la recente nomina del nuovo Presidente hanno portato una ventata di speranza in un paese che sta cercando di rialzarsi dopo anni di difficoltà economiche e politiche, anche se i recentissimi sviluppi hanno mostrato chiaramente la fragilità della situazione per la popolazione locale.
In questo contesto di incertezze, la casa salesiana continua a giocare un ruolo cruciale nell’offrire supporto a chi ne ha bisogno, con particolare attenzione all’educazione, alla riconciliazione e alla solidarietà.
“Il cuore della missione salesiana risiede nella diversità delle persone che aiutiamo: giovani libanesi, rifugiati siriani e iracheni, ciascuno con la propria storia di sofferenza e speranza. Sebbene le sfide siano molte, ogni giorno ci offrono nuove opportunità per fare del bene” riportano i Figli di Don Bosco attivi presso il centro di Al Fidar.
“Con i ragazzi libanesi e iracheni – proseguono –, ci concentriamo sull’educazione scolastica e sul supporto emotivo attraverso le attività dell’oratorio. Questi spazi diventano luoghi in cui si coltivano valori come la solidarietà, l’amicizia e la speranza per il futuro. Per i rifugiati siriani, la nostra attenzione è rivolta principalmente all’oratorio, che diventa per loro uno spazio dove, nonostante le difficoltà quotidiane, possono sentirsi liberi di sognare e scoprire talenti che, forse, altrimenti non avrebbero avuto modo di esprimere. Ogni incontro è un piccolo passo verso la costruzione di un senso di dignità e umanità”.
Rami, rifugiato dalla Siria, è uno dei tanti giovani che frequentano l’oratorio salesiano. È arrivato in Libano con la sua famiglia, fuggendo dal conflitto, e si è trovato ad affrontare una realtà di povertà e disorientamento. Il primo incontro con l’oratorio è stato difficile per lui: un ragazzo introverso, segnato dalla sofferenza e con pochi riferimenti. Tuttavia, man mano che il tempo passava, ha iniziato a sentirsi parte di qualcosa di più grande, di una comunità che gli ha offerto un rifugio sicuro.
“Qui mi sento accettato per quello che sono, non come un rifugiato, ma come un ragazzo che ha la possibilità di imparare e di sognare” racconta Rami. La sua esperienza riflette quanto sia importante per i giovani, soprattutto quelli segnati dalla guerra, avere l’opportunità di sperare in un futuro migliore.
Durante il conflitto dello scorso anno, la casa salesiana ha accolto più di 100 sfollati provenienti dal sud del Libano. Per loro, trovare rifugio in un momento di violenza e instabilità è stato un segno di solidarietà concreta. Le storie di sofferenza condivise tra persone di culture e origini diverse hanno cementato legami di fiducia e comprensione. La comunità ha fatto il possibile per garantire che questi sfollati non fossero solo aiutati, ma accompagnati nel recupero della speranza.
“La missione che ci guida ogni giorno è ispirata dal carisma salesiano di Don Bosco, che vede nell’educazione un mezzo fondamentale per cambiare la vita dei giovani e delle comunità” continuano i salesiani di Al Fidar.
Non si tratta solo di insegnare, ma di crescere insieme, di offrire supporto, di camminare fianco a fianco con chi ha bisogno. La componente spirituale gioca un ruolo altrettanto importante: la fede motiva i salesiani e l’intera comunità educativa e sostiene nei momenti difficili, mentre ogni gesto di accoglienza diventa una testimonianza concreta dell’amore di Dio.
Mentre la situazione in Libano continua a evolversi lentamente, la missione della comunità salesiana rimane fermamente orientata al futuro. L’obiettivo è non solo rispondere ai bisogni immediati della popolazione, ma costruire le fondamenta per una comunità più giusta e solidale. La strada sarà ancora lunga, ma la l’obiettivo è chiaro: “vogliamo essere una luce di speranza per ogni giovane, per ogni famiglia, per ogni persona che ha bisogno di trovare un motivo per credere nel domani” affermano.
La casa salesiana continua a essere un rifugio non solo di aiuto materiale, ma di speranza e crescita umana e spirituale. In questo momento storico di cambiamenti, la missione dei Salesiani in Libano si conferma come un faro di solidarietà, pronta a rispondere alle necessità della comunità con amore e concretezza.