Com’è nata Terre des Jeunes ? Di cosa vi occupate?
Durante i primi anni risiedevo ancora a Parigi, mentre da novembre 2015 vivo a El Salvador e dedico tutto il mio tempo ai nostri progetti. Sono un volontario, vivo del lavoro di mia moglie, Brigitte, salvadoregna. Victoria è la Responsabile dei Progetti ed è lavoratrice part-time, ma in effetti fa molto di più!
Quanto alle attività, ad esempio, ci prendiamo cura di tre bambine di 5, 9 e 12 anni che vivevano in strada con i loro genitori alcolizzati. La mamma ha avuto la sua prima figlia a 14 anni, cosa molto comune qui! Abbiamo sostenuto la loro disintossicazione in due centri diversi e la sistemazione delle bambine presso una zia, insieme con la formazione e il monitoraggio da parte di un educatore.
Qual è il cuore del vostro progetto?
Lavoriamo su tre diritti: salute, educazione, e identità. Il diritto alla salute spesso ci permette di avvicinarci ed entrare in contatto con i minori di strada. È il primo passo per sostenerli, perché a causa del loro aspetto gli viene negato l’accesso agli ospedali pubblici. Così abbiamo sviluppato una collaborazione con una clinica privata che ci permette di muoverci in modo rapido e gratuito con i bambini.
Inoltre, molti non hanno identità! Senza un certificato di nascita non possono vantare alcun diritto! Né scuola, né ospedale, né lavoro regolamentato… Non possono difendersi dalla violenza. Siamo riusciti a trovare degli avvocati che ci aiutano, ma i passi sono lunghi e costosi.
Infine, ci sforziamo di aumentare la consapevolezza sul diritto all’educazione. Noi orientiamo i bambini verso le scuole pubbliche. Per i più grandi, avvezzi a sniffare colla e restii ad orari pianificati, realizziamo attività didattiche attraverso il gioco e una scuola di alfabetizzazione con orari flessibili. Questa scuola si trova di fronte a una stazione di polizia, in un territorio neutro, uno spazio che non appartiene alle bande che si dividono i quartieri.
Com’è il contesto di violenza in cui lavorate?
El Salvador è uno dei paesi più violenti del mondo, anche senza essere in guerra! Le famigerate “maras”, di cui si hanno sempre più notizie, sono nate a El Salvador e sono poi divenute bande transnazionali. Guatemala, Honduras e El Salvador formano quello che noi chiamiamo il “triangolo della morte”.
Ma la violenza non è solo quella delle bande, è generalizzata. Per gli automobilisti non esistono i pedoni, è la legge del più forte! E quanti mendicanti colpiti o feriti senza che nessuno reagisca! Una volta un automobilista ha sparato tre colpi ad un lavavetri che gli aveva rotto lo specchietto retrovisore. E poi è partito tranquillamente!
La strada è uno spazio fuori dalla legge. Ci è capitato di trovarci là dove non avremmo dovuto essere e abbiamo ricevuto minacce di morte, o abbiamo dovuto annullare le attività. Eppure non ci sentiamo mai così sicuri in strada come che quando siamo con i bambini: hanno una incredibile capacità di proteggere coloro che amano!
Di cosa avete bisogno perché il progetto si sviluppi?
C’è bisogno di un maggior numero di educatori stipendiati per soddisfare le esigenze di molti giovani. Tanto più che la strada cambia da un giorno all’altro, che è imprevedibile, e se non siamo presenti al momento giusto, le opportunità di accompagnamento vanno perse.
L’associazione Terre des Jeunes vuole proteggere e promuovere i diritti dei bambini e dei giovani che vivono o lavorano per le strade di San Salvador. È stato creato in Francia per godere di migliori condizioni giuridiche.
Per ulteriori informazioni: https://www.fondationdonbosco.fr/ - https://terredesjeunes.wordpress.com
Fonte : Don Bosco Aujourd’hui
