Il cortile del centro salesiano attualmente risulta oggi assai più libero rispetto a quanto lo sia stato a partire da marzo 2022; eppure non tutti i lavori sono ancora conclusi. “L’inaugurazione ufficiale a completamento dei lavori è programmata a giugno, in occasione con la ricorrenza proprio della Solennità del Sacro Cuore – ha spiegato don Luca Barone, legale rappresentante dell’opera–. Tuttavia, già oggi festeggiamo, per due motivi: da un lato, perché così può partecipare il Consiglio Generale che ha promosso e accompagnato i lavori sin dal suo inizio fino ad ora; e dall’altro perché l’enorme cantiere del Sacro Cuore è stato possibile solo grazie all’impegno di tante persone, di varie imprese diverse, alcune delle quali adesso stanno per ultimare la loro parte di lavori. Quest’inaugurazione ‘interna’, dunque, serve a dire grazie con compiutezza a tutte le persone coinvolte”.
Il primo incontro inerenti ai lavori di restauro del Sacro Cuore tra il Rettor Maggiore, il suo Vicario, l’Economo Generale e lo studio di ingegneria e architettura Miotto di Padova, con il coordinamento del salesiano coadiutore Giampietro Pettenon, incaricato dal Rettor Maggiore, risale addirittura al 17 luglio del 2020. Da lì partirono i primi lavori di ricerca e raccolta della documentazione necessaria e di progettazione delle attività operative.
Il 2021 è stato l’anno della fase preliminare, durante il quale sono state avviate la redazione dei progetti e la ricerca, le analisi documentali e la richiesta di autorizzazioni complesse; mentre l’inizio dei lavori veri e propri sono stati nell’aprile 2022.
Il grande cantiere ha interessato tutto “il quadrilatero” della Sede Centrale Salesiana, che occupa da sola un intero isolato nel centro di Roma, esattamente di fronte alla stazione ferroviaria centrale della Capitale, la Stazione Termini: da aprile a ottobre 2022 è stato lavorato il lato su via Magenta; da ottobre 2022 al luglio successivo quello su via Marghera; poi è stata la volta del lato d’ingresso, quello su via Marsala, da agosto 2023 a marzo 2024; e infine, da aprile a dicembre 2024, la porzione che affaccia su via Vicenza.
Degno di particolare nota è il fatto che gli interventi hanno riguardato la struttura dalle fondamenta al tetto, per rendere l’edificio eco-sostenibile e rispondente alle più aggiornate leggi e buone pratiche in materia di risparmio energetico.
Altri interventi speciali sono stati realizzati per creare dei nuovi ambienti ricchi di significato, come quelli della “Cappella della Parola” – la nuova chiesa della comunità – o la Cappellina della Lettera – a ricordo della Lettera da Roma di Don Bosco del 10 maggio 1884; o ancora, sono stati resi necessari per la sistemazione di diversi ambienti speciali, come le Camerette di Don Bosco di Roma e la loro trasformazione in “Museo Don Bosco”, o lo spazio dell’ex teatro sottostante la basilica.
Nonostante le attività nella Basilica del Sacro Cuore e negli uffici centrali non si siano mai fermate – seppure con il trasferimento temporaneo, all’interno o all’esterno, di alcuni servizi – sono stati lavorati in totale circa 15mila m2 di superficie, grazie al lavoro di 14 ditte, coordinate dallo Studio Miotto. “Le parti coinvolte si sono radunate una volta ogni settimana, e sono stati prodotti 170 verbali di riunioni e decisioni operative!” racconta ancora don Barone.
A rendere certamente più impegnativi i lavori sono stati anche la particolare posizione dell’opera salesiana, soggetta, come tutto il centro di Roma, a particolari vincoli di tutela storico-architettonica e a considerazioni di natura logistico-organizzativa; e gli effetti della pandemia di Covid-19 e dell’aumento dei costi nel mercato mondiale che ha generato dei contraccolpi per l’approvvigionamento dei materiali.
È per questo con speciale soddisfazione che i salesiani dell’opera ora celebrano questa inaugurazione “interna”, in attesa di condividere la loro gioia all’esterno, con le autorità, le istituzioni e tutti i fedeli e i frequentatori abituali del centro, nel prossimo mese di giugno.