È una cura che porta alla fioritura di gennaio, quando i membri della Famiglia si incontrano sul tema della Strenna, ma il lavoro è distribuito lungo l’anno tenendo conto della natura di questo organismo. Si incomincia a metà estate, quando il Rettor Maggiore comunica la scelta del tema, che deriva da una consultazione ampia dei membri della Famiglia Salesiana, e infine dalla sua personale intuizione pastorale.
“In questo 2022 era un po’ scontato mettere al centro San Francesco di Sales, per via dell’anniversario della sua morte. Ma rimaneva la domanda: che senso dare a questa memoria?”. Occorre mettere a fuoco il tema in tempi rapidi, poiché ci sono luoghi del mondo in cui la programmazione per i salesiani parte da settembre, mentre nella maggior parte degli altri inizia da gennaio. Il motto che dà il titolo alla Strenna diventa così la chiave di violino che dà il via al concerto delle iniziative.
Importante è il compito affidato al Segretariato della Famiglia Salesiana, 8 persone nominate secondo una consuetudine stabilizzatasi nel tempo: la Consigliera indicata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, i Delegati degli Exallievi, delle Exallieve, dei Salesiani Cooperatori, dei Volontari, l’animatore spirituale dell’ADMA, il postulatore delle cause dei Santi e l’esponente di un altro Gruppo indicato dalla Consulta della Famiglia salesiana (in questo momento è quello dei “Testimoni del Risorto”); si affianca un segretario tecnico.
Il momento di incontro di tutti i responsabili dei Gruppi – con l’aspirazione che avvenga il più possibile in presenza - si tiene nei giorni intorno alla Festa di Maria Ausiliatrice. È in quella sede che emergono i temi che meritano di essere studiati per dare concretezza al vivere la salesianità secondo le caratteristiche di ciascuno.
Don Playa precisa che il compito della Consulta non è quello di definire progetti operativi ma “di alimentare la comunione spirituale, di tenere insieme il focus sui giovani e sull’apostolato a loro destinato. Non tocca a noi ‘governare’ i Gruppi, svolgere una funzione ‘legislativa’ rispetto ai loro statuti”: ogni realtà è autonoma. Come definita secondo i canoni ecclesiali, si tratta appunto di ‘famiglia’ in quanto i suoi componenti condividono lo stesso carisma. “Ed è bello” sottolinea l’intervistato “vedere come la Consulta animi e alimenti i Gruppi, ma anche come questi si nutrano a vicenda!”.
Si giunge dunque ‘maturi’ alle Giornate di Spiritualità. È entusiasta della presenza online: “Eravamo sorpresi l’anno scorso, quando per la prima volta affidammo lo svolgimento delle Giornate anche al web. Abbiamo visto crescere i numeri: ci aspettavamo un migliaio di persone, salite poi a diverse migliaia. Quest’anno siamo vicini a 10.000 collegamenti”.
Don Playà scambia battute con i presenti a Valdocco, tiene un termometro preciso raccogliendo anche gli umori nei cortili, in maniera molto familiare. “In questi giorni vedo che molti sono stanchi per l’intensità del programma, ma li vedo anche contenti. Tutti percepiamo che questo sforzo ci aiuterà a portare frutto nei diversi livelli di appartenenza”.