RMG – Il Vicario del Rettor Maggiore: “Che la Congregazione segua ad esser viva e profetica”

(ANS – Roma) – Dapprima ha guidato come Ispettore la Circoscrizione Speciale “Piemonte e Valle d’Aosta”, poi ha accettato la sfida di animare come Consigliere una Regione appena istituita – la Mediterranea, dopo il CG27: don Stefano Martoglio, oggi Vicario del Rettor Maggiore, è un salesiano dal lungo curriculum e che non sfugge alle responsabilità. Oggi racconta ad ANS il recente passato e i sogni per il futuro.

Cosa porta con sé dell’esperienza del CG28?

L’esperienza del Capitolo Generale è sempre una esperienza di Chiesa e di Congregazione che ti apre gli occhi e il cuore… Sempre, ed anche questa volta è stata così.

Questa volta, più dei capitoli precedenti a cui ho partecipato, mi ha colpito la grande sintonia dei capitolari su una visione di fondo e sui problemi che la Congregazione, come è normale che sia, sta attraversando. Mi ha colpito molto, perché tra molti capitolari non ci si conosceva prima, molti erano alla prima esperienza capitolare… Eppure c’è stata una grandissima sintonia di visione e un’intesa profonda e diffusa sul cammino che come Congregazione dobbiamo fare. Credo che sia una espressione chiarissima dell’opera dello Spirito Santo.

Nel sessennio passato quali sono stati gli assi fondamentali del suo lavoro?

Nel sessennio scorso ho avuto la fortuna di poter accompagnare la nuova Regione Mediterranea, nata nel CG27. Proprio nell’accompagnamento di una nuova Regione, figlia di due Regioni precedenti ho avuto una magnifica esperienza di Congregazione. Non una somma, ma la costruzione insieme agli Ispettori e a tutti i confratelli di una nuova identità, in una regione non solo internazionale, ma intercontinentale: le presenze salesiane nel nord dell’Africa, in contesto islamico; le presenze preziose e sanguinanti del Medio Oriente; tutta la fascia dell’Europa meridionale, dal Portogallo alla Romania. Una realtà magnifica, ricca di storia e tradizione…ma con grandi innovazioni nella corresponsabilità laicale, nel “rimanere” in contesti difficili e per questo importantissimi… E con una Famiglia Salesiana ricca e viva.

Tra sei anni come sogna la Congregazione e la Famiglia Salesiana?

Il sogno, che è anche compito, è che la Congregazione segua ad esser viva e profetica. Il nostro carisma ha una freschezza e una vitalità immensa, con una attualità impressionante… L’esser profetici è saper sprigionare come Congregazione e come Famiglia Salesiana questa vitalità, per noi e per la Chiesa.

La Famiglia Salesiana, che sta ben camminando, sia sempre più un movimento di “credenti”, alla scuola di Dio sui passi del carisma salesiano. Un movimento di credenti, laicale e inserito nella vita della Chiesa. 

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