Tuttavia, solo durante il XXI Capitolo Generale, nel 1978, i Salesiani decisero di avviare missioni su larga scala nel continente africano, attraverso quello che fu definito “Progetto Africa”. Nell’ambito di questa iniziativa i salesiani arrivarono in Kenya il 10 gennaio 1980, con l’italiano don Dario Superina, che prese in carico la missione di Siakago.
Pochi mesi dopo, il 6 ottobre 1980, tre salesiani indiani iniziarono la missione a Korr, nell'attuale contea keniana di Marsabit. Nel frattempo, 15 salesiani raggiunsero la Tanzania il 13 ottobre 1980 per avviare tre comunità: a Mafinga, Iringa e Dodoma. Queste comunità si costituiranno formalmente solo negli anni successivi. Nel gennaio 1981, poi, altri tre salesiani, sempre provenienti dall'India, avviarono una missione a Maridi, nell'allora Sudan, ma nel giro di un anno i salesiani dovettero ritirarsi da questa missione.
Negli anni successivi, sono state avviate altre opere in Kenya: Don Bosco Upperhill, Nairobi (ottobre 1981), Embu (marzo 1983), Don Bosco Boys Town, Nairobi (1984), Don Bosco Utume, Nairobi (agosto 1987), Makuyu (gennaio 1989), Nzaikoni (1991), Bosco Boys (1995), Kakuma (1992/1998), DBYES, Karen (2000), Kitale (2023) e Meru (2024).
In Sudan, e successivamente in Sudan del Sud, le opere salesiane sono state segnate da molteplici sfide e opportunità. Dopo aver lasciato Maridi, nel 1983 sono iniziate le opere a Juba e Tonj, ma queste due presenze sono state chiuse nel 1986 a causa della guerra civile. L'attenzione si è quindi spostata su Khartoum, anche per venire incontro alle persone che si erano trasferite dal sud. Nel 1989 Khartoum contava due comunità: la “St Joseph Tech” e la parrocchia di Kalakala. Nel 1987 sono state formalmente avviate le opere a Wau, dove c’è l'unica comunità che è esistita costantemente fino ad oggi. Successivamente, è stata avviata un'opera a El Obeid (gennaio 2002), ora nella Repubblica del Sudan. In Sudan del Sud, in seguito all'accordo di pace, sono state ri-aperte quattro comunità, oltre a quella di Wau che era ormai diventata parte del Sudan del Sud: Tonj (2000), Juba (2006), Maridi (2010), Kuajok (2019).
A livello giuridico, inizialmente le comunità sotto la cura dei Salesiani provenienti dall'India facevano parte dell’Ispettoria di India-Mumbai, anche se i Salesiani provenivano da altre Ispettorie indiane; e quelli provenienti dall'Italia appartenevano tutti alla Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP). Nel 1982, fu creata una Delegazione dell'Africa Orientale, assoggettata all’Ispettoria di India-Mumbai, con don Tony D'Souza come Delegato.
Alla fine, nel 1994, l'Africa Est fu istituita come Ispettoria comprendente tutte le comunità in Kenya (comprese le comunità gestite dai Salesiani italiani), Sudan, Tanzania e Uganda (dove anche i Salesiani dalla Polonia avevano iniziato la missione). Nel 2006, l'Uganda fu unita a Ruanda e Burundi per formare un'altra circoscrizione (l’Ispettoria di Africa Grandi Laghi - AGL). Nel frattempo, il Sudan del Sud era diventato uno stato sovrano. Alla fine, nel 2023, la Tanzania divenne un’Ispettoria a sé stante. Attualmente, l’Ispettoria AFE è composta dalle comunità e dai salesiani che operano in Kenya e dalla Delegazione del Sudan del Sud e del Sudan.
Attualmente, ci sono oltre 150 salesiani che svolgono il loro ministero nell’Ispettoria. I tre Paesi dell'AFE presentano una grande varietà di realtà socio-culturali-economici che generano una miriade di esigenze educativo-pastorali. Mentre il Kenya è generalmente un Paese pacifico e in rapido sviluppo, il Sudan è attualmente dilaniato da una guerra civile che si protrae dall’aprile 2023. Di conseguenza, le tre comunità in Sudan sono state sospese. Invece, il Sudan del Sud, il Paese più giovane in Africa, non si è ancora stabilizzato come stato sovrano con adeguati processi politici e legali. Nonsotante ciò, i salesiani sono in grado di essere presenti e gestire le cinque istituzioni in mezzo a una calma incerta.
Nei tre Paesi, le opere salesiane forniscono una varietà di servizi: progetti per i ragazzi di strada a Nairobi e Kuajok; un elaborato progetto per i rifugiati e la comunità ospitante a Kakuma, con due parrocchie e otto centri di Formazione Professionale; il lavoro per gli sfollati interni a Juba; un centro media a Nairobi e una radio a Tonj; 11 parrocchie in Kenya e Sudan del Sud; 7 unità di formazione tecnica e altre scuole accademiche, primarie e secondarie. A Nairobi, infine, vi è anche l'Istituto di studi giovanili a livello terziario.
Su ANSChannel è disponibile un breve video che presenta la realtà salesiana di AFE.
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