Italia - La preparazione spirituale del CG29 si conclude con il pellegrinaggio a Colle Don Bosco

21 Febbraio 2025

(ANS - Torino) - La preparazione spirituale al Capitolo Generale 29 si è conclusa ieri con il pellegrinaggio dei partecipanti a Colle Don Bosco, luogo simbolo delle origini salesiane.

Nonostante la temperatura rigida di -1°C, l’accoglienza è stata calorosa, grazie all’impegno della comunità salesiana residente, supportata da una dozzina di volontari. A dare il benvenuto è stato il direttore della comunità, don Vijaya Thathireddy, che ha esordito con queste parole cariche di significato: Siete ritornati a casa, tutti siamo nati qui. Qui c’è un padre e tutti siamo fratelli”.

Nel 1942, l’allora Rettore Maggiore, Don Pietro Ricaldone scelse questo luogo per custodire le reliquie di Don Bosco, di San Giuseppe Cafasso, di San Domenico Savio e di Santa Maria Domenica Mazzarello, proteggendole dalla Seconda Guerra Mondiale. Questo luogo, ha ricordato, è “un ambiente saturo di santità, capace di ispirare riflessioni sulle sfide e aspirazioni dei giovani, sulle nuove povertà e sulle loro modalità di espressione.

I partecipanti al Capitolo, suddivisi in sei gruppi linguistici, hanno visitato i luoghi della culla salesiana, dove Don Bosco è nato, cresciuto e maturato nella sua vocazione. Per molti, l’itinerario ha risvegliato ricordi di visite precedenti, ma per tutti è stato un invito a vivere con responsabilità il presente e a intraprendere decisioni significative per il futuro della Congregazione.

Il momento culminante della giornata è stata la celebrazione eucaristica nel Tempio di Don Bosco, descritto come un’“arca di salvezza”, con la grande statua del Cristo Risorto che accoglie i fedeli con le braccia spalancate. Durante l’omelia, Don Pascual Chávez, Rettore Maggiore Emerito, ha offerto una riflessione a conclusione delle tre intense giornate di ritiro spirituale che lui stesso ha guidato a Valdocco.

“A duecentodieci anni dalla nascita di Giovannino, cresciuto in una famiglia povera e umile, con una madre che di lui ha fatto un capolavoro dello Spirito Santo, siamo qui per ringraziare per il grande dono del nostro fondatore”, ha affermato Don Chávez. Ha poi esortato i salesiani a rinnovare il desiderio e la promessa di “continuare a essere Don Bosco per i giovani di oggi”, richiamando il sogno dei nove anni e il servizio ai più bisognosi.

Pensiamo in questi giorni al campo profughi di Goma, in Congo, dove 30.000 persone in fuga dalla guerra cercano rifugio, accompagnati dai nostri confratelli che li sostengono nella loro lotta per la vita. Viviamo un tempo in cui non sono i lupi a diventare agnelli, ma gli agnelli rischiano di trasformarsi in lupi”, ha detto.

Don Chávez ha concluso con un auspicio: “Deve accadere qualcosa di simile a quanto avvenne nel 1954, quando Papa Paolo VI ci chiese di essere missionari tra le vittime delle esperienze negative. Fu così che i Salesiani in Italia entrarono nelle carceri minorili, in Thailandia si presero cura dei ragazzi ciechi, in Sri Lanka combatterono il turismo sessuale, in Sierra Leone recuperarono i bambini-soldato, e in Colombia liberarono i minori dal lavoro nelle miniere. Dobbiamo creare generazioni capaci di cambiare la cultura, far sì che i lupi si trasformino in agnelli”.

Nel pomeriggio, i partecipanti al Capitolo Generale hanno visitato Chieri, città profondamente legata agli anni formativi di Don Bosco. Ad accoglierli è stato don Genesio Tarasco, Direttore della comunità locale, che ha introdotto i presenti alla storia e ai luoghi significativi di Chieri, cuore pulsante della giovinezza e della vocazione del Santo dei Giovani.

Percorrendo le strade dal fascino storico e intriso di memorie salesiane, i partecipanti hanno fatto tappa al Duomo di Chieri, dove sono stati calorosamente accolti dal Sindaco, Alessandro Sicchiero, che ha offerto loro un benvenuto, simbolo di amicizia e ospitalità. La visita si è conclusa nella Cappella della Beata Vergine delle Grazie, un luogo di silenzio e contemplazione, dove i partecipanti si sono raccolti in preghiera, affidando alla Madonna l’intero cammino e i lavori del Capitolo Generale.

Questo pellegrinaggio ha rinnovato nei partecipanti al Capitolo Generale il senso di appartenenza alla missione salesiana e alla visione di Don Bosco, rafforzando il loro impegno a servire i giovani con uno sguardo rivolto al futuro.

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