di don Sławomir Drapiewski, SDB
Sono già alcuni mesi da quando sono a Manaus. Le mie prime esperienze sono state totalmente diverse da quanto vissuto prima. Ora vivo in mezzo ad un caldo costante e ad una grande umidità. Il cibo è totalmente differente. Provo a parlare una lingua diversa dalla mia lingua madre, il Polacco. (…)
Gli ultimi giorni della Settimana Santa sono stati un’esperienza meravigliosa. Al mattino del Giovedì Santo siamo andati all’interno del paese e abbiamo animato le celebrazioni per le persone che vivono in quei luoghi. Anche se non eravamo nella giungla profonda, il panorama è bellissimo e sorprendente. Le case sono modeste, distanti tra loro, e la gente, anche se povera, è felice.
Il nostro lavoro è stato preparare la liturgia, visitare le famiglie, pregare e predicare il Vangelo. Sin dall’inizio le persone non riescono a nascondere la loro felicità per la presenza di un sacerdote che celebri la messa loro. È la prima volta che si è celebrato il Triduo Pasquale in quei luoghi: è stato così bello vedere la gioia e la partecipazione delle persone.
Durante il giorno ho visitato anziani, malati e famiglie. In ogni casa abbiamo condiviso l'amore e la speranza di Cristo. Spero che ci siamo riusciti...
La povertà, i problemi di salute, la mancanza di educazione, mi hanno lasciato molte domande. La cosa più emozionante è stato il desiderio delle persone di ricevere Cristo. Nella mia memoria restano le lacrime negli occhi della gente quando parlava dell'amore di Gesù.
Per alcuni giorni ho sperimentato la Chiesa dei poveri, la Chiesa che anela ai sacramenti in mezzo alla semplicità. Il servizio missionario è necessario per portare la fiamma della speranza e della fede in Cristo. Ringrazio Dio per questo tempo… Per ogni sforzo, ogni confessione, ogni unzione degli infermi, preghiera ed Eucaristia.