I principali contributi all’incontro sono arrivati da don Rossano Sala, SDB, Segretario Speciale al Sinodo del 2018, che è intervenuto sull’Esortazione Apostolica post-sinodale Christus Vivit (in particolare sui capitoli 7-8); e da suor Runita Borja, Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile delle FMA, che ha illustrato i punti salienti del Capitolo Generale 24 che l’Istituto FMA si appresta a celebrare: Ascolto dei giovani, In cammino con Maria, Sinodalità Missionaria e Lettura piena di speranza della realtà attuale.
Dopo i loro interventi è seguita una tradizionale condivisione in gruppi e in assemblea, da cui sono emersi alcuni spunti:
- l’attenzione principale è stata dedicata a COME ASCOLTARE e ACCOMPAGNARE i giovani, a livello personale e comunitario;
- bisogna concentrarsi sull’incontro con i giovani poveri ed emarginati, quelli che erano al centro del cuore di Don Bosco e Madre Mazzarello. Oggi significherebbe anche una specifica attenzione ai giovani che lottano contro la tossicodipendenza;
- non basta leggere la Christus Vivit, bisogna anche studiarla e acquisirne le principali ispirazioni;
- bisogna trovare il coraggio di cambiare le strutture e lo stile di vita in funzione dei giovani reali attorno a noi: “Per chi siamo?”
- le domande aperte stanno rendendo migliore la nostra vita : Che tipo di salesiani per i giovani di oggi? Chi è che muove la nostra vita? Sono i giovani e lo Spirito Santo?
Nel pensiero offerto per la “Buonanotte” salesiana, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha poi riflettuto sulle migliaia di giovani in difficoltà o a rischio che ogni giorno vengono salvati nelle case salesiane di tutto il mondo: bambini, ragazzi e giovani che sono accolti e amati nelle opere educative SDB e FMA e lì trovano la loro salvezza. Il necessario cambiamento della vita della Congregazione SDB e dell’Istituto FMA, già intrapreso attraverso i cammini precedenti i due Capitoli Generali (il 28° per i Salesiani e il 24° per le FMA), ha osservato, potrà avvenire davvero solo aprendo quotidianamente il cuore alle ispirazioni dello Spirito e donando la vita ai giovani.
L’incontro congiunto, con i suoi momenti di condivisione e confronto, fraterni e spontanei, favorisce anche la comprensione reciproca dell’unico carisma salesiano vissuto nelle diverse forme. Come recita la Carta d’Identità della Famiglia Salesiana (art. 10): “Avvertire che senza gli altri, i membri di un particolare Gruppo non possono essere se stessi, dovrebbe essere consapevolezza da tutti coltivata”.