RMG – L’Assunzione di Maria, dogma di fede scaturito dall’amore del popolo

11 Agosto 2023
Foto: © Pinacoteca di Brera, Milano - Martin Knoller, Assunzione della Beata Vergine al cielo (particolare), olio su tela

(ANS – Roma) – Nel giorno in cui si celebra la solennità più importante dedicata alla Vergine, ripercorriamo come si è formato il dogma dell’Assunzione. Per molti secoli, in assenza di fonti evangeliche, è stata una convinzione sempre più radicata nel cuore dei credenti ed è stata accolta dalla Chiesa Cattolica soltanto nel secolo scorso, proprio in virtù del portato della sua splendida forza di fede.

L’Assunzione ricorda il dies natalis di Maria, ovvero il giorno che segna il momento della fine della sua vita terrena e l’inizio di quella trascendente, del senza fine, accanto al Figlio. E dies natalis era chiamato nel mondo paleocristiano il giorno della morte del credente, che non era considerato la fine dell'esistenza umana ma la rinascita. Infatti la memoria liturgica dei santi cade sempre nel giorno della loro morte e non della nascita.

Il concilio di Efeso convocato da Teodosio II, nel 431, conferì a Maria l’appellativo di Theotokos (portatrice - ovvero madre - di Dio), superando la definizione più cauta data dall’arcivescovo di Costantinopoli Nestorio di Christotokos, ovvero portatrice di Cristo.

Dalla definizione conciliare scaturisce la naturale deduzione che Maria, avendo portato nel grembo Dio e quindi essendo esente da ogni forma di peccato, non poteva essere soggetta alle leggi della natura. Le spoglie della madre di Dio non potevano essere corrotte dalla morte. Il suo corpo doveva essere preservato: è così che fu assunta in cielo interamente, in anima e corpo. Il teologo arabo di fede cristiana Giovanni Damasceno, vissuto tra la seconda metà del VII secolo e la prima dell’VIII, afferma infatti: “Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte” (Homilia II in dormitionem B.V. Mariae, 14 [PG 96, 742]).”

Il culto della Vergine si era certamente formato ben prima del concilio efesino ed era stato alimentato dalla fede e dalla devozione popolare, per poi fissarsi negli scritti apocrifi tra IV e V secolo. Per sopperire al silenzio dei Vangeli, che di Maria dicono molto poco, è nata una tradizione nelle quali confluivano leggende e storie che parlavano diffusamente della sua vita, a partire dal Protovangelo di Giacomo del II secolo.

Se come Immacolata Concezione, ovvero concepita senza peccato, Maria aveva il ruolo di poter intercedere tra Dio e gli uomini, con la sua assunzione diventava anche mediatrice tra Dio e gli uomini, quale estensione naturale dell’opera del Figlio sulla terra che si era incarnato nel suo seno. Da qui, per diversi secoli, sono nate molte discussioni che si sono protratte fino al Medioevo. Vi era anche una diversificazione in chi definiva la morte di Maria koimesis, cioè “dormizione”, in ambiente orientale, e transitus con la conseguente “assunzione”, in ambito occidentale. Nel IX secolo papa Leone IV e il patriarca bizantino Nicola I riconobbero la festa dell’Assunzione di Maria e alcuni secoli dopo, a seguito della visione ricevuta dalla mistica tedesca Elisabetta di Schönau (1129-1164), si accrebbe e divenne giorno di profonda devozione.

Le discussioni continuavano ad essere accese. Soltanto i santi Alberto Magno, Tommaso d’Aquino e Bonaventura sostenevano l’Assunzione. Tuttavia, le posizioni avverse erano destinate a diventare nel tempo sempre più flebili, perché intanto la devozione popolare cresceva sempre di più e travolgeva dubbi e distinguo. Si moltiplicano gli scritti spirituali e letterari, per non parlare delle arti figurative: tutti testimoniano come l’Assunzione sia accettata come un dato di fatto. Il Medioevo e il Rinascimento rappresentano il trionfo della devozione mariana. Nell'arte, le immagini dell’Assunzione si moltiplicano e attingono al mondo delle divinità pagane delle epifanie classiche, mentre la scena della dormizione viene relegata a un ruolo di minor importanza. Tutto è teso a celebrare la gloria di Maria. Dopo la Controriforma si afferma definitivamente la sola figurazione della Vergine che fluttua verso il cielo circondata da una folla angelica.

I secoli passano e avvengono profondi e radicali cambiamenti. La secolarizzazione cresce di pari passo ai mutamenti sociali sempre più rapidi. Tuttavia, la devozione alla Vergine non viene meno, anzi si accresce agli inizi del XX secolo. E proprio nel corso di quel secolo, i dogmi relativi all’Immacolata concezione prima - nel 1854 con Papa Pio IX - e più tardi dell’Assunzione, sono stati la risposta a una pressante richiesta che proveniva dal popolo. Le apparizioni della Vergine a Lourdes in Francia, a Fatima in Portogallo e a Guadalupe in Messico le diedero ancora maggior impulso, sullo sfondo delle guerre civili, mondiali e del dopoguerra. Nel 1940 tra Italia, Spagna e America Latina, furono raccolte più di otto milioni di firme che chiedevano al Papa una dichiarazione formale. Petizioni, preghiere, congressi di studio e studi teologici erano diventati una voce sola, chiedevano ciò che dentro il cuore era diventata una certezza di fede: la proclamazione di Maria Assunta.

Il 1° novembre 1950, dopo aver consultato ufficialmente l’episcopato con l’enciclica Deiparae Virginis (1° maggio 1946), Papa Pio XII emanò la costituzione apostolica Munificentissums Deus sulla glorificazione di Maria in cui leggiamo la solenne definizione: “Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità (…) per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.”

Maria Milvia Morciano

Fonte: Vatican News

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".