Stati Uniti – Giornata Internazionale dei Bambini di Strada: “Salesian Missions” evidenzia i programmi che forniscono riparo e sostegno
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12 Aprile 2024

(ANS – New Rochelle) – “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana di New Rochelle, negli Stati Uniti, si unisce alle organizzazioni umanitarie e internazionali di tutto il mondo per porre l’attenzione sulla condizione dei bambini senza fissa dimora, nella Giornata Internazionale a loro dedicata. La Giornata offre alle organizzazioni e ai milioni di bambini di strada, nei Paesi di tutto il mondo, l’opportunità di far sentire la propria voce, assicurando che i loro diritti non vengano ignorati.

Celebrata ogni anno il 12 aprile, la Giornata Internazionale dei Bambini di Strada è stata istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi dei giovani costretti a vivere per strada. Il network “Consortium For Street Children” ha richiesto questa Giornata nel 2011 ed è tuttora la principale rete internazionale dedicata alla realizzazione dei diritti dei bambini di strada in tutto il mondo.

“Sebbene l’istruzione sia sempre l’obiettivo primario, i salesiani sanno che i bambini che vivono per strada hanno bisogno anche di un ambiente stabile e di soddisfare i loro bisogni basilari, prima di poter pensare di andare a scuola – ha dichiarato don Michael Conway, Direttore di ‘Salesian Missions’ – I programmi salesiani mirano ad aiutare i bambini a vivere in sicurezza, soddisfacendo le loro necessità e fornendo al contempo il supporto emotivo e l’istruzione che li aiuterà a vivere in modo indipendente, più avanti, nel corso della vita”.

In occasione della Giornata Internazionale dei Bambini di Strada, “Salesian Missions” è orgogliosa di condividere con i lettori i programmi che, in tutto il mondo, offrono ai bambini di strada la speranza di una vita migliore.

I giovani della Repubblica Democratica del Congo hanno ricevuto una sana alimentazione grazie alla collaborazione tra “Salesian Missions” e “Rise Against Hunger”, organizzazione umanitaria internazionale che sta facendo crescere un movimento globale per porre fine alla fame.

Uno dei maggiori beneficiari delle donazioni è stato il Centro “Bakanja”, che serve i giovani che arrivano dalla casa salesiana “Bakanja-ville”, un centro di accoglienza dove i giovani che vivono per strada e che cercano di sfuggire alle insidie della vita di strada possono trovare risposte alle loro necessità. Una volta arrivati al Centro “Bakanja” i giovani posso accedere a servizi di assistenza a lungo termine, che li aiutano nel recupero e nell’educazione.

Tra coloro che hanno ricevuto le donazioni di cibo al Centro “Bakanja” c’è anche il giovane Sami Mujinga Lapp, aspirante meccanico con il desiderio di trasferirsi in Zambia per lavorare. Dopo aver ricevuto l’educazione presso l’istituto salesiano, Lapp vorrebbe contribuire al benessere della sua comunità, aiutando altri giovani di strada.

A Lagos, in Nigeria, i salesiani gestiscono il Centro “Bosco Home Child Protection Center”, un autentico faro di speranza per i giovani che vivono in strada e che devono affrontare incertezze e disperazione. Attualmente il centro può ospitare 20 bambini, ma i salesiani si stanno mobilitando per avviare un nuovo progetto che ospiterà 80 ragazze e ragazzi vulnerabili. Inoltre, c’è un Centro di Formazione Professionale salesiano che fornisce ai giovani le competenze necessarie per l’impiego e li aiuta a diventare autosufficienti.

Un salesiano ha descritto la situazione dei bambini senzatetto in Nigeria, spiegando come “la città di Lagos, la più popolosa con i suoi 24 milioni di abitanti, ha più di 100.000 bambini che vivono per strada. La situazione che devono affrontare non è semplice. Innanzitutto, bisogna fare una distinzione tra i bambini di strada, quelli cioè che vivono per le strade di Lagos, e i minori che sono costretti a chiedere l’elemosina o a rubare durante il giorno, ma che hanno comunque una casa dove tornare ogni sera. Queste due situazioni insieme generano un numero molto elevato di bambini costretti all’insicurezza, al furto, alla delinquenza o al borseggio. Tutto ciò è causato dall’estrema povertà, dall’incuria, dagli abusi e dalla violenza domestica”.

Il centro risponde alle esigenze di questi giovani attraverso un programma di riabilitazione specifico che comprende alloggio, pasti, istruzione, cure mediche, abbigliamento, sessioni di consulenza e psicoterapia, acquisizione di competenze professionali, contatti con la famiglia e reinserimento.

I missionari salesiani gestiscono, in Uganda, il “Don Bosco Children and Life Mission”, noto con l’acronimo di “Don Bosco CALM”, situato nella città di Namugongo, a nord-est di Kampala. Qui si occupano di riabilitare e reinserire nella società i bambini di strada. I salesiani soddisfano i bisogni di base e forniscono istruzione, attività socio-culturali e ricreative, come la programmazione sportiva, per aiutare i giovani ad avere un futuro brillante.

Il “Don Bosco CALM” lavora principalmente con ragazzi senza fissa dimora, orfani, maltrattati e vulnerabili. Lavora anche con altri giovani e bambini in difficoltà, compresi quelli positivi all’HIV/AIDS. Attualmente l’organizzazione ha in custodia 165 bambini, tutti scolarizzati. Alcuni frequentano la scuola primaria “Don Bosco”, le scuole secondarie salesiane e gli istituti di formazione professionale.

La missione salesiana del centro “Don Bosco Makululu”, presso la città Kabwe, nella provincia centrale dello Zambia, si occupa dei bambini di strada, grazie a un progetto avviato nel 2016.

Qui la maggior parte delle famiglie non riesce a soddisfare le esigenze educative dei propri figli, data la povertà estrema. L’abuso di alcol, la prostituzione e l’alta mortalità, causata da malattie come HIV/AIDS, sono i problemi più diffusi che colpiscono questa popolazione. Per questo tanti bambini e ragazzi scappano dalle famiglie o vengono abbandonati per strada.

Il centro salesiano offre programmi di accoglienza, riabilitazione e reintegrazione per 92 ragazzi di età compresa tra i 7 e i 14 anni. Il processo di riabilitazione e reintegrazione dipende dalla situazione di ciascun bambino e dalle condizioni dei genitori o dei tutori. Alcuni bambini possono essere reintegrati con le loro famiglie dopo pochi mesi e continuare gli studi presso la scuola salesiana o un’altra scuola. Altri possono lasciare il centro per iniziare una vita indipendente.

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