Papa Francesco nella sua omelia della Cerimonia del sesto Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione dei nuovi cardinali ha riflettuto sulla compassione di Gesù come parola chiave del Vangelo. “Non è un atteggiamento occasionale, sporadico, ma è costante, anzi, sembra essere l’atteggiamento del suo cuore, nel quale si è incarnata la misericordia di Dio”. Dopo aver fatto la riflessione si rivolge in forma particolare ai nuovi cardinali. “È viva in voi questa consapevolezza? Di essere stati e di essere sempre preceduti e accompagnati dalla sua misericordia? Questa coscienza era lo stato permanente del cuore immacolato della Vergine Maria, che loda Dio come il “suo salvatore” che «ha guardato l’umiltà della sua serva» (Lc 1,48).
Il Cardinale Cristóbal, rimane lo stesso: semplice, gentile, vicino e soprattutto un uomo sereno, perché sa che Dio è colui che guida la sua piccola diocesi di Rabat. In effetti quando gli chiedono “Perché pensi che il Papa ti ha eletto cardinale?” risponde: “Sono convinto che non è una decisione che mi riguarda, ma un grande gesto di considerazione del Papa verso la Chiesa del Marocco e di tutto il Magreb. Il Papa ha voluto rendere visibili queste realtà ecclesiastiche che erano quasi invisibili. E poi, promuovere il dialogo interreligioso, in particolare il dialogo islamico-cristiano, e lavorare a favore dei migranti”.
D’altra parte questa nomina verso la mia persona “si considera un segno di gratitudine del Papa al Re Mohammed VI per tre motivi: l’accoglienza ricevuta durante la sua visita il passato mese di marzo; la pratica e diffusione di un Islam moderato, equilibrato e aperto; l ‘attenzione prestata a chi è costretto a emigrare”, ha evidenziato il Cardinale Cristóbal.
Alla Cerimonia del Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione dei nuovi cardinali erano presenti Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, un gruppo di salesiani di Spagna, Italia, Paraguay, amici e familiari e autorità del Marocco tra cui il Ministro degli Interni e il Ministro dell’Islam del Marocco, l’ambasciatrice del Marocco presso la Santa Sede, la sig.ra Rajae Naji El Mekkaoui, una delegazione del Comitato Ecumenico della Chiesa e la Delegazione Ufficiale della Chiesa del Marocco.
Il desiderio del Cardinale è che “La fede non debba essere più una delle cause di tensioni mondiali, ma dovrebbe diventare la soluzione a questi problemi. Siamo chiamati a propagare gli sguardi di fratellanza. Uniti tra noi, dobbiamo seminare la riconciliazione e la giustizia. In maniera tale che l’umanità diventi una grande famiglia”.
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