Già da un anno è stato costituito un gruppo di sette religiose – suor Inés Berríos, suor Marcela Ortiz, suor Celia López, suor Carolina Cruz, suor Araceli Pereira, suor Marianela Solís e suor Mayra Biches, come responsabile – per la creazione del centro di pellegrinaggio. “Vogliamo che questo sia un pellegrinaggio attraverso la vita della Beata, affinché dopo aver lasciato il tempio i pellegrini possano vedere con gli occhiali e camminare con le scarpe di suor Maria Romero” hanno affermato.
Il pellegrino entrerà dalla porta principale e inizierà un cammino d’incontro con la beata Romero, una donna innamorata di Dio: i suoi due amori – Gesù nel Santissimo Sacramento e Maria Ausiliatrice – li chiamava il suo “Re” e la sua “Regina”.
Il primo momento i pellegrini lo vivranno nel santuario mariano, attraverso una riflessione sul segno dell’acqua. La beata FMA chiedeva alla Vergine acqua che guarisse e le venne concessa nella fondazione della “Casa della Vergine” in Costa Rica. Ci sono testimonianze di persone che hanno bevuto quest’acqua con molta fede e hanno ricevuto guarigioni fisiche e spirituali. Per il centro di pellegrinaggio, l’acqua è stata prelevata dalla stessa fonte in Costa Rica.
Proseguendo il percorso, i pellegrini raggiungeranno la navata centrale del tempio, dove si trova il sogno delle due colonne di Don Bosco, e dove si rifletterà sulla dimensione salesiana. Dopo un incontro con il Santissimo Sacramento, il percorso storico, si arriverà all’altare della reliquia della beata suor Romero.
Il centro è sin da ora visitato da pellegrini, in quanto, in questi giorni di GMG, ospita molti giovani degli ambienti salesiani.
La reliquia esposta è stata donata dall’arcivescovo di Città di Panama, mons. José Domingo Ulloa, all’Istituto Tecnico di Don Bosco, e lì resterà per la pubblica venerazione.
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