Myanmar – Le missioni salesiane nel paese: un servizio per il sorriso dei bambini più poveri

05 Ottobre 2017

(ANS – Yangon) – Nonostante gli sforzi recentemente fatti, a tutti i livelli, il Myanmar rimane uno dei paesi più poveri dell’Asia, con il 32,7% della popolazione sotto la soglia di povertà e con un’economia che soffre di decenni di stagnazione, cattiva gestione ed isolamento. Don Giordano Piccinotti, SDB, per conto della Fondazione “Opera Don Bosco” ONLUS, ha recentemente compiuto un viaggio nel paese, alla scoperta delle situazioni di vulnerabilità e dell’impegno salesiano per fargli fronte.

A Mandalay, seconda città del Myanmar per numero di abitanti, il fenomeno dei ragazzi di strada è molto preoccupante. I ragazzi di strada vivono ai margini della società in condizioni inumane: non hanno accesso all’istruzione, usano droghe, si cibano di scarti, e solo in pochi casi svolgono alcuni piccoli lavori, nonostante il furto resti l’attività più frequente. Il carcere minorile versa in condizioni pietose, con scarsità di cibo e cure mediche inesistenti e le uniche azioni educative realizzate nella struttura penitenziaria, con i pochi mezzi disponibili, sono proprio quelle svolte dai Salesiani.

In tutta Mandalay è presente un solo centro di accoglienza per i bambini di strada, che è il “Don Bosco Youth Centre”. Creato nel 2014 e gestito con poche risorse disponibili direttamente dai Salesiani, accoglie attualmente 25 tra bambini e ragazzi, di età compresa tra i 9 ed i 16 anni. I Salesiani vorrebbero aumentare la capacità di accoglienza del Centro portandola a 75 posti e formare il personale necessario per il supporto degli ospiti del centro e per l’attività educativa nel carcere minorile.

A Hlaling Thar Yar, invece, operano le Figlie di Maria Ausiliatrice. Le suore che si occupano di dare educazione e un po’ di cibo, acqua e assistenza sanitaria ai bambini delle famiglie del posto, che essendo povere e duramente impegnate con il lavoro nei campi o nelle grandi fabbriche, non possono curarsene come meriterebbero.

Conclude don Piccinotti al termine del suo viaggio: “Qui ogni bambino ha una storia da raccontare, ogni bambino ha una lacrima da versare, ogni bambino ha un sorriso da donare. Ho deciso che lascio qui il mio cuore a loro!”

InfoANS

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