Ad annunciare l’assegnazione del premio è stato Abraham Mathai, Presidente della “Harmony Foundation”, organizzazione con sede a Mumbai che dal 2007 conferisce il riconoscimento alla memoria di Madre Teresa di Calcutta; un fattore, questo, di grande valore simbolico, considerato che don Tom in Yemen lavorava insieme alle Missionarie della Carità – la Congregazione fondata da Madre Teresa – e che venne rapito il 4 marzo 2016 mentre si trovava in una loro opera, in un attacco nel quale morirono 4 religiose.
Don Tom, che riceverà il premio il prossimo 10 dicembre a Mumbai, è stato prescelto “per il suo esempio ispiratore di umanità compassionevole e per aver continuato a lavorare alla casa per anziani delle Missionarie della Carità in Yemen, nonostante avesse avuto la possibilità di lasciare il paese. (…) Lodiamo la dedizione e l’impegno di don Tom per il lavoro in un luogo di grande pericolo, dove dei suoi colleghi sono stati assassinati a sangue freddo” è scritto nel comunicato della fondazione.
La Harmony Foundation, nata nel 2005 per diffondere idee di pace, dialogo e aiuto alle comunità senza distinzioni di religione, casta, genere o etnia, in passato ha già stato assegnato il premio ad individui e organizzazioni impegnati per i diritti dei più deboli, come il Dalai Lama, Medici Senza Frontiere e la giovanissima Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai.
Intanto don Tom è ancora impegnato nelle attività ufficiali programmate per il suo rientro, dapprima in patria, e ora proprio nello stato di cui è originario, il Kerala. Il Salesiano, che in ognuna di queste manifestazioni continua a sorprendere per la limpida e pacata testimonianza cristiana e per la dichiarata disponibilità a compiere anche in futuro il progetto di Dio sulla sua vita, è tornato ieri a Ramapuram, il villaggio in cui è nato.
Accolto da una grande folla festante, con numerose autorità civili e religiose in primo piano, don Tom è dovuto salire su un piccolo mezzo scoperto per salutare e ringraziare tutti i presenti.
