La vita dell’Ispettoria nel tempo è fiorita, permettendo anche l’invio di missionari salesiani ungheresi in diverse parti del mondo – per esempio a Cuba, dove ancora oggi è ricordato con gratitudine e riconoscenza don József Wech, meglio conosciuto nel Paese caraibico come don José Vandor, oggi Venerabile; o in Repubblica Dominicana e in diversi altri Paesi ancora.
Tuttavia, la fioritura dell’Opera Salesiana in terra ungherese fu interrotta dall’insorgere del regime comunista, che non solo ne bloccò lo sviluppo, ma ne decretò anche la soppressione. Con il decreto del 1950 che scioglieva gli ordini religiosi, anche i salesiani ungheresi furono dispersi: molti fuggirono all’estero, mentre altri continuarono a lavorare con i giovani in clandestinità.
Dopo la caduta del regime nel 1989, gli 83 salesiani ungheresi che erano rimasti ripresero la loro attività e, nonostante le difficoltà, sono ritornati in alcune delle loro antiche fondazioni. Il loro obiettivo rimase immutato: servire ed educare i giovani secondo lo spirito di Don Bosco.
Oggi i salesiani ungheresi continuano il lavoro dei suoi predecessori in 5 luoghi: a Budapest, con due case, tra cui la sede Ispettoriale; a Péliföldszentkereszt-Nyergesújfalu, a Kazincbarcika e Szombathely.
Quanto al personale salesiano, l’Ispettoria conta 27 salesiani: 19 sacerdoti, 5 coadiutori e 3 chierici. Inoltre, ci sono anche 9 missionari salesiani: 4 vietnamiti, 3 indiani, 1 nigeriano e 1 polacco.
L’età media dei salesiani è di 45 anni, il più giovane ha 26 anni, mentre il più anziano ne ha 85.
I Figli di Don Bosco dell’Ispettoria “Santo Stefano Re” dell’Ungheria (UNG) lavorano in diverse istituzioni educative (asili, scuole, collegio per universitari), così come in parrocchie, oratori e altre strutture, in cui, collaborando con i laici e i giovani, si impegnano con dedizione a portare avanti il sogno di Don Bosco.
Quanto alla Famiglia Salesiana, nel Paese si contano 5 rami della Famiglia Salesiana:
– i Salesiani di Don Bosco;
– le Figlie di Maria Ausiliatrice;
– i Salesiani Cooperatori;
– gli Exallievi di Don Bosco;
– e le Volontarie di Don Bosco.
Lavorando insieme tali gruppi realizzano diversi programmi congiunti di Pastorale giovanile e vocazionale.
La figura del Beato salesiano coadiutore Stefano Sándor, beatificato nel 2013, è di particolare importanza per l’Ispettoria. Il ricordo del suo martirio e del suo sacrificio continua ancora oggi a dare forza e speranza alle comunità. Sotto il suo patrocinio è stato possibile riottenere l’opera del “Clarisseum”, che un tempo era uno dei centri distintivi dei salesiani ungheresi e dove il beato lavorò per molti anni.
Riconsegnato dalle autorità pubbliche nel 2018, dopo anni di esproprio, il Clarisseum può ora tornare ad essere il centro della spiritualità salesiana, dove non solo si prende cura del culto del Beato Stefano Sándor, ma si dà anche un nuovo slancio al lavoro salesiano per i giovani.
L’Ispettoria salesiana dell’Ungheria guarda al futuro con fiducia e speranza. Il 29° Capitolo Generale, insieme al nuovo Rettor Maggiore e al suo Consiglio, rafforza l’impegno dei Salesiani di UNG al servizio dei giovani. Il sogno di Don Bosco e la missione salesiana in Ungheria vengono portati avanti dai salesiani insieme con la Famiglia Salesiana, i giovani, i laici, i benefattori e con i devoti di Don Bosco, che così possono portare sempre più speranza nella vita dei giovani, aiutandoli a costruire il proprio futuro.
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