Il terremoto ha portato devastazioni diffuse, soprattutto nella città di Mandalay, dove numerosi grattacieli, pagode, moschee e chiese sono stati ridotti in macerie. Anche l’iconico ponte di Sagaing, che attraversa il famoso fiume Irrawaddy, ha subito gravi danni, con parti della struttura che sono crollate nel fiume, uno spettacolo straziante per la gente del posto.
Impatto sulla comunità salesiana
La comunità salesiana di Mandalay è stata gravemente colpita dal terremoto. La cappella di San Giovanni Paolo II ha subito danni ingenti, con il crollo della facciata e di parti delle pareti. Tristemente, due fedeli presenti per l'adorazione sono rimasti feriti. Anche l'edificio che ospita i bambini di strada ha subito danni significativi, tra cui il soffitto e parti delle pareti.
Negli alloggi dei religiosi l'intonaco è caduto dalle pareti di diverse stanze e il corridoio che porta alla sala da pranzo è stato danneggiato. Fortunatamente nessun confratello è rimasto ferito. Tuttavia, due fedeli e un ragazzo di strada hanno riportato ferite minori.
Ad Anisakan, che ospita molti edifici religiosi dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), il terremoto ha causato danni strutturali diffusi. La cappella di San Giuseppe, nella casa della Comunità Ispettoriale, ha subito crepe sul retro dell’altare e la statua di San Giuseppe è rimasta spezzata sul suo piedistallo: un segno simbolico dell'impatto del disastro sul tessuto spirituale e fisico della comunità.
Un gesto simbolico di solidarietà globale
Con un gesto simbolico e sentito, il Rettor Maggiore, Don Fabio Attard ha affrontato il tema del terremoto durante l'Assemblea Capitolare della mattinata a Torino. Ha esortato i presenti a pregare in modo particolare per le popolazioni colpite dal terremoto in Myanmar e ha invitato l’Ispettore del Myanmar, Don Bosco Zeya Aung, ad informare sulla situazione. Don Attard ha anche assicurato che il mondo salesiano contribuirà rapidamente ai soccorsi immediati per le persone colpite. Le sue parole sono state un forte richiamo all’impegno della Famiglia Salesiana globale alla solidarietà e all’azione nei momenti di crisi.
Un appello alle preghiere e al sostegno
Questo disastro naturale colpisce il Myanmar in un momento di grande instabilità politica, rendendo estremamente difficili gli aiuti umanitari, i trasporti e le comunicazioni. Le comunità salesiane, insieme alla popolazione locale, stanno lottando per rispondere ai bisogni urgenti delle persone colpite.
“Chiediamo umilmente le vostre preghiere per il nostro popolo in questo momento di calamità”, ha dichiarato don Edward Sein Myint, Superiore della Comunità. “Il cammino verso la ripresa richiederà non solo assistenza materiale, ma anche solidarietà spirituale, mentre ci sosteniamo a vicenda nella ricostruzione delle nostre vite e della nostra fede”.
Spirito salesiano in azione
Nel vero spirito della missione salesiana, le comunità in Myanmar restano salde nel loro impegno a servire i più vulnerabili. Nonostante le sfide poste dal terremoto e dalla crisi politica in corso, la loro dedizione riflette il carisma di Don Bosco: portare speranza e cura a chi ha bisogno, anche in mezzo alle avversità.
Mentre le comunità iniziano a valutare la piena portata dei danni, le preghiere, la solidarietà e il sostegno della Famiglia Salesiana globale saranno fondamentali per aiutare il Myanmar a riprendersi da questo disastro.
Don Edward Sein Myint, SDB
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