Vaticano – Avanza la Causa del Servo di Dio Costantino Vendrame

24 Gennaio 2025

(ANS – Città del Vaticano) – Giovedì 23 gennaio 2025, nel corso del Congresso peculiare dei Consultori Teologi presso il Dicastero delle Cause dei Santi, è stato dato all’unanimità parere positivo in merito all’esercizio eroico delle virtù, alla fama di santità e di segni del Servo di Dio Costantino Vendrame (1893-1957), Sacerdote Professo della Società di San Francesco di Sales, missionario in India.

La Positio super virtutibus, consegnata in data 19 settembre 2023, ha avuto come Relatore padre Szczepan Tadeusz Praśkiewicz, OCD, come Postulatore don Pierluigi Cameroni e come Redattrice la dottoressa Lodovica Maria Zanet, Collaboratrice della Postulazione Generale. I nove Consultori sono stati chiamati a rispondere al dubbio riguardante l’esercizio eroico delle virtù cristiane praticato dal Servo di Dio, insieme alla fama di santità e di segni. In base a questo giudizio i Cardinali e Vescovi, Membri del Dicastero, potranno successivamente esprimere il loro giudizio.

Tale notizia ha suscitato grande gioia in particolare a Colle Umberto (Treviso), paese natale del Servo di Dio, e nella Diocesi di Vittorio Veneto, dove da alcuni anni un gruppo di persone si dedica a promuovere la Causa del Servo di Dio che si distinse per il suo zelo apostolico di “conquistatore di anime”, tanto da essere chiamato il San Francesco Saverio del Nord Est dell’India.

“In questo Anno Santo dedicato alla speranza cristiana e nel 150° della prima Spedizione Missionaria voluta da Don Bosco, la testimonianza di don Vendrame quella di un vero pellegrino di speranza che, animato dallo zelo apostolico dei missionari del vangelo, ha annunciato la Parola di salvezza percorrendo a piedi anche 50 chilometri al giorno e suscitando in tutti coloro che incontrava la gioia di vivere e aprendo tante porte e cuori alla speranza” ha commentato la notizia don Cameroni.

Il Servo di Dio don Costantino Vendrame nasce a San Martino di Colle Umberto, presso Treviso, il 27 agosto 1893, in una famiglia dignitosamente povera e di solidi valori cristiani, provata dalla malattia e alcuni lutti. Costantino avverte giovanissimo la vocazione al sacerdozio ed entra nel 1908 nel seminario della diocesi di Ceneda, presso Vittorio Veneto, per passare poi – nel 1912 – tra i salesiani a motivo dell’amore per le missioni.

Novizio nel 1913, professo temporaneo nel 1914 e perpetuo nel 1920, egli si forma alla vita religiosa attraverso il tirocinio pratico. La Prima Guerra Mondiale lo vede soldato esemplare nella fedeltà alla vocazione. Ordinato sacerdote il 15 marzo 1924 a Milano, riceve il 5 ottobre il crocifisso missionario a Torino, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Parte quindi per il Nord-Est India (Assam) e raggiunge Shillong il 24 dicembre 1924.

Missionario (e quasi sempre parroco) a Shillong-Laitumkhrah, Jowai, Wandiwash nel Tamil Nadu, nell’India del Sud, e infine Shillong-Mawkhar, dal 1951 alla morte, egli percorre a piedi distanze immense per raggiungere le anime più lontane: si fa povero tra i poveri e tocca i cuori più induriti, accettando col sorriso l’usura delle fatiche e i pericoli della vita apostolica.

Attrae a Cristo e alla Chiesa migliaia di anime, protestanti e pagane; musulmani e indù lo stimano vero uomo di Dio. Costretto a un’interruzione forzata durante il Secondo Conflitto Mondiale, cittadino italiano sul suolo dell’Impero britannico, è recluso con molti altri dapprima sotto custodia dei Gurkha, poi a Deoli, infine a Dehra Dun, rivelando in quell’apparente immobilismo una forza che consola e sostiene.

Colpito da artrosi anche alla spina dorsale e provato da dolori lancinanti sino allo svenimento, vive all’insegna di un’offerta totale gli ultimi mesi, ricoverato a Dibrugarh dove muore nella viglia della festa di san Giovanni Bosco: è il 30 gennaio 1957. I funerali sono un trionfo di fede e gratitudine. Lo aveva accompagnato, in vita, una diffusa fama di santità e segni, ed è stato paragonato a san Paolo, san Francesco Saverio, san Vincenzo de’ Paoli.

Di lui fu detto: “Ricordiamo don Vendrame come un sacerdote che ci ha amato con il cuore di Cristo, caldo e umano, forte e fedele, pronto a dare la sua vita per noi”. 

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