“Centinaia di milioni di minori sono costretti a lavorare, spesso in condizioni pericolose”, ha denunciato il Pontefice. Ha citato come esempio il caso di un Paese dell’America Latina dove i bambini vengono impiegati nella raccolta dell’arandano, un frutto che richiede mani delicate. Il Papa ha poi toccato il drammatico tema degli abusi, affermando a chiare lettere che “l’abuso sui minori, di qualunque natura esso sia, è un atto spregevole, è un atto atroce. Non è semplicemente una piaga della società, no, è un crimine! (…) Anche un solo caso è già troppo”.
E allargando lo sguardo ha denunciato anche altre terribili violazioni dei diritti dei bambini e dei ragazzi, come la tratta di minori, menzionando casi di sfruttamento per prostituzione, pornografia e perfino per il traffico di organi.
Papa Francesco non si è limitato alla sola denuncia, ma ha analizzato le radici sociali ed economiche di questa piaga: la povertà, la mancanza di strumenti di supporto per le famiglie, la precarietà lavorativa e il degrado morale delle metropoli. Ha ricordato che molti bambini sono coinvolti in attività illegali come lo spaccio di droga e che spesso diventano vittime o carnefici di un sistema che li sacrifica. “Quando vediamo queste vite smarrite, troppo spesso guardiamo dall’altra parte”, ha ammonito.
Per questo Papa Francesco ha poi rivolto un appello alle coscienze, alle istituzioni e ai media, esortando a una presa di coscienza collettiva e ricordando che tutti sono chiamati a dover fare la propria parte per assicurare che nessun minore sia costretto a diventare adulto troppo in fretta. Così ha invitato i singoli a non essere complici dello sfruttamento, adottando una maggiore consapevolezza nei consumi: “Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati?”. Ha chiamato in causa anche le istituzioni e le imprese, affinché si impegnino a garantire investimenti etici e rispettosi dei diritti dei minori. Ancora, rivolgendosi ai giornalisti presenti, ha chiesto di denunciare con coraggio queste ingiustizie: “Non abbiate paura, denunciate!”.
Ricollegandosi al messaggio evangelico, Papa Francesco ha sottolineato che combattere lo sfruttamento minorile è fondamentale per costruire un futuro migliore. Ha citato le parole di Gesù: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40), e ha osservato che la felicita dei più deboli è essenziale per la pace di tutti. Infine, ha richiamato l’esempio di Madre Teresa di Calcutta, descrivendola come una “madre dei più disagiati” e invitando i fedeli a seguire il suo sguardo di tenerezza verso i piccoli invisibili.
L’udienza si è conclusa con una poesia proprio della Santa che visse e operò a Calcutta, i cui versi riportano anche: “Chiedo il diritto di essere un bambino, di essere speranza, di un mondo migliore” e che si chiude con una domanda cui ciascun individuo deve dare una risposta: “Posso contare su di te?”
Come di consueto, a conclusione del suo messaggio, il Santo Padre ha consegnato i suoi saluti in varie lingue a tutti i fedeli presenti; e l’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Padre Nostro e la Benedizione Apostolica.