Georgia – Affrontare la sfida di radicare il carisma con coraggio, chiarezza e lungimiranza

30 Ottobre 2024

(ANS – Tbilisi) – Dal 25 al 27 ottobre 2024, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, è stato in Visita di Animazione all’unica comunità salesiana di Tbilisi, in Georgia. Il Cristianesimo si è diffuso in Georgia nel II e III secolo, prima di essere dichiarato religione ufficiale di Stato nel 326 d.C. Nel 2020, l’85,84% della popolazione della Georgia aderiva al cristianesimo; circa 37.000 persone, pari all’1%, erano cattoliche.

I primi due salesiani sono arrivati 36 anni fa, quando il Paese faceva parte dell’Unione Sovietica. Essi hanno servito soprattutto i cattolici armeni. Nel 1993 è arrivato un altro salesiano, per lavorare nella neonata Nunziatura Apostolica, e poi come Direttore della Caritas. Inizialmente la presenza in Georgia apparteneva alla Circoscrizione EST, con sede a Mosca; poi, quando questa è stata sciolta, la presenza è stata affidata all’Ispettoria della Polonia Nord, con sede a Piła (PLN).

Oggi cinque salesiani lavorano in Georgia, ma vivono in diversi luoghi. Nel 2020 a Tbilisi, la Capitale, è stata avviata la costruzione di una residenza della comunità e di un Centro di Formazione Professionale. Si spera che l’edificio possa essere inaugurato nel novembre 2025, nel 150° anniversario della prima spedizione missionaria.

Durante la sua visita, don Maravilla ha incoraggiato i suoi confratelli a terminare la costruzione, che diventerà la base dell’apostolato dei salesiani per i giovani poveri della Georgia, “conditio sine qua non” per radicare il carisma salesiano nel Paese. “In un Paese in cui la maggioranza è costituita da cristiani ortodossi, il compito principale dei salesiani è quello di rafforzare i ponti di amicizia e l’ecumenismo pratico attraverso iniziative di carità. Un atto di carità non può mai essere interpretato come proselitismo”, ha precisato.

Il Consigliere per le Missioni ha anche sottolineato ai salesiani che “è necessario pensare adesso il futuro della nostra presenza in Georgia. Ogni nuova presenza missionaria deve riflettere l’internazionalità della Congregazione Salesiana. D’altra parte, sappiamo che nel futuro molto vicino non sarà facile inviare confratelli in Georgia”.

“È importante riconoscere che senza vocazioni locali alla vita salesiana consacrata, la Congregazione non avrà un fondamento sicuro in Georgia. La nuova casa sarà un luogo propizio per invitare i giovani a conoscere meglio la vita e l’apostolato della comunità salesiana e viceversa” ha aggiunto ancora il Consigliere Generale; che, infine, ha concluso affermando: “bisogna affrontare queste sfide con coraggio, chiarezza e lungimiranza”.

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