Nel centro di Freetown, un vecchio edificio, di cui è stato sfruttato ogni angolo, è il punto di riferimento per tutti i bambini bisognosi della Capitale della Sierra Leone. Il “Don Bosco”, come i salesiani sono conosciuti in tutto il Paese, accoglie, cura, protegge, aiuta e insegna a tutti coloro che vi giungono. I salesiani hanno iniziato ad occuparsi dei bambini reclutati per il conflitto armato, hanno proseguito con i minori in situazioni di strada, hanno affrontato in seguito il problema degli abusi fisici e psicologici, delle minori vittime di prostituzione, e continuano con questi programmi, oltre ad occuparsi degli adolescenti che scontano la pena nel carcere per adulti di Pademba.
In questi 25 anni di vita, “Don Bosco Fambul” si è guadagnato il riconoscimento della popolazione per essere stata al suo fianco durante la guerra civile della fine del secolo scorso, nel bel mezzo dell’epidemia di Ebola, per aver assistito i minori orfani e per aver aiutato le vittime delle alluvioni e delle frane che la capitale subisce ogni anno.
Don Bosco Fambul ha un numero telefonico gratuito, il 525, disponibile in tutto il Paese, 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, per i minori e i giovani che subiscono qualsiasi tipo di violenza.
Oggi Don Bosco Fambul conta due sedi. Il primo edificio, nel centro della città, ospita i programmi di primo intervento: oltre al programma “Childline” (la linea telefonica per i bambini), c'è il programma “Don Bosco sobre Ruedas”, il pulmino che esce di notte per andare incontro ai minori in situazioni di strada e che si prostituiscono. Il progetto nel carcere di Pademba fornisce cibo quotidiano, supporto psicosociale e attività ricreative ai detenuti più vulnerabili, soprattutto ai più giovani e ai malati. Il progetto “Hope+” sostiene l’emancipazione delle ragazze vittime del mercato del sesso, attraverso una formazione nelle discipline alberghiere, ristorazione, sartoria o come parrucchiere, e offre loro l’opportunità di ricevere un'istruzione formale. Infine, il progetto “Eco” si concentra sulla riduzione dei rifiuti di plastica e sull’incremento della piantumazione di alberi.
La seconda sede è stata costruita fuori città. Un grande complesso vicino al mare, circondato dal verde e con ampie aree ricreative, conosciuto come il “Nuovo Fambul”. Qui si trova il Centro Terapeutico Don Bosco Fambul, che comprende quattro grandi edifici residenziali per i bambini accolti nei vari programmi. Qui trascorrono il tempo necessario in vista dell’auspicabile ricongiungimento familiare e intanto ricevono scolarizzazione e sostegno legale e psicologico. Il centro dispone anche di campi sportivi, un dispensario sanitario, un asilo nido e alloggi per i volontari.
Lo scorso dicembre, Don Bosco Fambul ha celebrato il suo 25° anniversario di esistenza e servizio e ha colto l’occasione per inaugurare un Centro di Terapia pioniere nel Paese. Offre sessioni di terapia per bambini e minori sopravvissuti a qualsiasi tipo di abuso. Vengono rafforzati i legami di attaccamento precoci delle giovani madri con i loro bambini e viene effettuata un’analisi approfondita dei traumi dei bambini per creare un piano di guarigione funzionale.
Alla celebrazione hanno partecipato i rappresentanti di diverse istituzioni salesiane in Europa e in America che collaborano con i programmi Don Bosco Fambul, tra cui “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana con sede a Madrid. Agli eventi commemorativi hanno partecipato anche membri di vari ministeri del governo della Sierra Leone, organizzazioni internazionali e rappresentanze ufficiali delle ambasciate di Spagna e Germania.
Raquel Fuente, responsabile del Dipartimento Cooperazione Internazionale allo Sviluppo delle Missioni Salesiane, insieme a María Eugenia Hernández, responsabile dell’Africa Anglofona, hanno consegnato una targa commemorativa al direttore di Don Bosco Fambul, il salesiano don Piotr Wojnarowski, in riconoscimento di questa collaborazione.
“L’opera del Don Bosco Fambul è il miglior esempio di protezione dell’infanzia. Don Bosco ha lavorato tutta la vita in Italia per i minori e i giovani più vulnerabili, e Fambul fa proprio questo, esprimendo così la migliore dimostrazione della salesianità”, ha commentato nell’occasione la dott.ssa Hernández.
In questi 25 anni, “Misiones Salesianas” ha finanziato, e continua a finanziare, numerosi programmi e progetti di Don Bosco Fambul, oltre a dare aiuti specifici per l'allestimento di scuole, laboratori, installazione di pannelli solari e situazioni di emergenza. Negli ultimi anni, due documentari prodotti da “Misiones Salesianas”, “Love” e “Libertad”, rispettivamente sui programmi per i minori in prostituzione e per i minori nel carcere per adulti di Pademba, sono stati girati in Sierra Leone e hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita dei minori assistiti dai salesiani.
Fonte: Misiones Salesianas