Attualmente presso il centro si trovano gli uffici del governo messicano che si occupano di elaborare il visto per rifugiati in Messico, un ufficio di consulenza dell’ACNUR, diverse associazioni civili che offrono consulenza legale, assistenza all’infanzia, consultazioni mediche gratuite e, a partire da quest’anno, anche uno sportello del Sistema Nazionale per l’Impiego (SNE, in spagnolo) dove qualsiasi migrante, rifugiato o membro della comunità potrà fare richiesta per ottenere un impiego formale. Prossimamente, inoltre, è prevista l’attivazione anche di altri servizi integrati.
Questo modello di lavoro congiunto è stato presentato al Forum Globale sui Rifugiati, realizzato a Ginevra, in Svizzera, nel dicembre 2023; lo sforzo e la rilevanza di questo Centro Multiservizi di Tijuana sono stati riconosciuti a livello internazionale, perché unici nel loro genere, e sono stati valutati in modo molto positivo, con il sostegno e l’apprezzamento di molteplici attori.
“La somma degli sforzi in questo spazio comunitario non ha precedenti in Messico: il Centro è una risposta forte e decisa di solidarietà e sostegno per tutti i rifugiati, gli sfollati e coloro che hanno bisogno di protezione” testimonia da parte sua il Direttore del PST, don Agustín Novoa Leyy.
Quest’alleanza è iniziata nel 2021, attraverso un dialogo serrato tra PST, ACNUR e COMAR, con l’obiettivo di fornire una migliore attenzione a coloro che cercano rifugio a Tijuana. Ciò che è iniziato con soli tre protagonisti, ha gradualmente guadagnato adesioni da parte di altre organizzazioni governative, agenzie internazionali e organizzazioni della società civile.
E come risultato di questo sforzo congiunto oggi si può dure che dal 2021 alla fine del 2023 grazie alla collaborazione di 15 organizzazioni diverse, sono state assistite, aiutate ed accompagnate ben 22.614 persone.
Tijuana, città di frontiera e tappa obbligata per migliaia di migranti di tutto il continente americano, è sempre stata pioniera nel trattamento e nello sviluppo dell’empatia verso le persone in situazione di mobilità.
“Per il Progetto Salesiano Tijuana, per la comunità salesiana, fa parte della nostra essenza poter offrire spazi accoglienti per proteggere, promuovere e integrare la comunità di migranti che arriva nelle nostre opere. In questo modo, vogliamo unirci alla chiamata della congregazione salesiana a prendersi cura dei bambini e degli adolescenti vulnerabili, lavorando in rete e adattando le nostre strutture a questo scopo” prosegue don Novoa Leyva.
“Il nostro DNA salesiano ci invita ad andare incontro a queste persone e a fornire loro spazi sicuri affinché possano integrarsi nella nostra società e progredire. Difendiamo e promuoviamo i diritti di tutte le persone, soprattutto di quelle più vulnerabili, come coloro che sono costretti a lasciare il loro luogo d’origine, scappando nella consapevolezza che non potranno più tornarvi perché la loro vita è in pericolo” continua il salesiano.
Conclude, infine, don Novoa Leyva: “Poiché crediamo in una città e in un mondo più giusti, senza violenza e con opportunità per tutti, siamo in rete con tutti coloro che mettono al centro l’essere umano e la sua dignità; e come Figli di Don Bosco crediamo che lo sguardo attento e un atteggiamento premuroso siano elementi essenziali perché tutti si sentano tranquilli e desiderosi di ricominciare in un luogo diverso. Per questo siamo molto felici di essere i pionieri a Tijuana con il Centro Multiservizi per richiedenti asili”.
