Ignacio Antonio Velasco García, nacque il 17 gennaio 1929 nella città di Acarigua, in Venezuela, da José Antonio Velasco Rangel e Ramona García de Velasco. Dopo gli studi elementari nella sua città natale, conobbe i salesiani presso il “Colegio Don Bosco” di Valencia. Frequentò l’aspirantato salesiano a La Vega nel 1941, ed entrò nel noviziato “Santa María” a Los Teques nel 1944, emettendo la sua prima professione religiosa il 25 agosto 1945.
Dopo aver studiato filosofia nella casa “Boleita” di Caracas, venne inviato a completare gli studi filosofici e pedagogici all’Università Pontificia Salesiana, all’epoca ancora a Torino, conseguendo entrambi i titoli, e il 30 giugno 1951 emise i voti perpetui a Valdocco. Poi studiò ancora teologia, tra il 1952 e il 1956, presso la Pontificia Università Gregoriana, e ottenne la laurea anche in questa materia. Quindi, venne ordinato sacerdote a Roma il 17 dicembre 1955.
Di ritorno in Venezuela, prestò il suo servizio pastorale come catechista e docente presso il liceo San José di Los Teques (1956-58) e nella scuola in cui era cresciuto da ragazzo, il “Colegio Don Bosco” di Valencia (1958-63). Divenne poi Direttore delle case di Valera e del centro “San José” di Los Teques, prima di partecipare al Capitolo Generale Speciale di tutta la Congregazione (1971-72), e di ricevere la nomina ad Ispettore del Venezuela.
Completò il sessennio di governo e animazione ispettoriale nel 1978 e, dopo un anno di aggiornamento teologico a Roma, ritornò in patria di nuovo come Direttore al “Colegio Don Bosco” di Valencia, fino al 1984. Venne selezionato come Delegato al XXII Capitolo Generale (1984), e nel corso di quell’assise venne eletto Consigliere per la Regione Latinoamericana-Pacifico-Caraibi e, come tale, membro del Consiglio Generale della Congregazione.
Portò avanti questo incarico fino al 23 ottobre 1989, quando venne nominato da Papa Giovanni Paolo II Vicario Apostolico di Puerto Ayacucho e Vescovo titolare di Utimmira, ricevendo l’ordinazione episcopale dalle mani di Giovanni Paolo II, a San Pietro, Roma, il 6 gennaio 1990.
In virtù delle sue capacità pastorali, il 27 maggio 1992 a questo incarico gli venne affiancato anche quello di Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis di San Fernando de Apure; ed esattamente tre anni dopo, il 27 maggio 1995, venne nominato da Giovanni Paolo II Arcivescovo di Caracas, in sostituzione del Cardinale José Alí Lebrún Maratinos.
Come arcivescovo della capitale venezuelana, non tralasciò alcuna opzione per confermare nella fede il gregge a lui affidato. Per quel che riguarda la formazione del clero, fondò il Centro di Formazione “San Ignacio de Antioquía” per le vocazioni adulte (1996) e il Seminario Missionario “Redemptoris Mater” di Caracas (1998). Per intensificare l'azione evangelizzatrice nella città e dare un impulso al Rinnovamento Pastorale Arcidiocesano, nel biennio 1997-1998 promosse la “Misión de Caracas”. Fu anche attento ai mezzi di comunicazione quale veicolo di evangelizzazione, e per questo nel 1988 fondò e divenne presidente della rete televisiva dell’Arcidiocesi di Caracas (“Valores Educativos TV”, Vale TV, Canal 5). E nel frattempo, fedele anche alla sua linea accademica, curava anche l’educazione superiore, sia in qualità di Cancelliere dell’Università Cattolica “Andrés Bello”, sia provvedendo a fondare, sempre nel 1998, l’Università “Santa Rosa de Lima” di Caracas, di cui pure fu Cancelliere.
E servì anche l’episcopato nazionale, divenendo Presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione (1996-1999), oltre che secondo (1996-1999) e primo Vicepresidente (dal 1999) della Conferenza Episcopale Venezuelana.
Creato cardinale da Giovanni Paolo II, come detto, nel 2001, venne omaggiato con una chiesa titolare di matrice salesiana, quella di Santa Maria Domenica Mazzarello, nel quartiere Don Bosco, a Roma.
La difficile situazione che il Venezuela attraversava in quegli anni rese ancora più gravi le sofferenze fisiche di cui pativa il cardinale, che in diverse occasioni ricevette duri attacchi verbali dal Presidente Hugo Chávez. E nell’ambito delle tensioni sociali dell’epoca, il 12 novembre 2002 venne lanciata una granata contro la sua residenza.
Dopo aver combattuto a lungo con un tumore, il Card. Ignacio Antonio Velasco García morì domenica 6 luglio 2003. Commemorando la vita di questo “pastore zelante e devoto”, dopo il suo decesso l’allora Papa Giovanni Paolo II scrisse un telegramma nel quale osservava: “Il suo generoso e intenso lavoro ministeriale, prima come religioso salesiano, poi come educatore della gioventù, come sacerdote e infine come vicario apostolico di Puerto Ayacucho, e fino al momento in cui gli è stato chiesto di assumere questo importante incarico (nell’arcidiocesi di Caracas, NdR), dà testimonianza della sua grande dedizione alla causa del Vangelo così come delle sue qualità personali”.