RMG – Alla riscoperta dei Figli di Don Bosco divenuti cardinali: August Hlond (1881-1948)

13 Settembre 2023

(ANS – Roma) – Il secondo Figlio di Don Bosco insignito della porpora cardinalizia fu il salesiano August Hlond, oggi riconosciuto dalla Chiesa come Venerabile. Protagonista di uno dei periodi più drammatici della storia del XX secolo, il Cardinal Hlond fu, nelle parole dell’attuale Rettor Maggiore e futuro Cardinale, Don Ángel Fernández Artime, “un uomo virtuoso, un luminoso esempio di religioso salesiano e un pastore generoso, austero, capace di visioni profetiche e obbediente alla Chiesa”, che “coltivò la povertà e praticò la giustizia verso i poveri e i bisognosi”.

August Hlond nacque a Brzeckowice, in Polonia, il 5 luglio 1881. Secondo di 11 figli, suo padre era un operaio delle ferrovie. Ricevuta dai genitori una fede semplice ma forte, a 12 anni, attratto dalla fama di Don Bosco, seguì in Italia il fratello maggiore Ignazio per consacrarsi al Signore tra i Salesiani, e vi attirò presto altri due fratelli. Ammesso al noviziato di Foglizzo Canavese, ricevette l'abito talare dal beato Michele Rua.

Dopo la professione religiosa fu inviato a Roma dove frequentò l’Università Gregoriana. Ordinato sacerdote il 23 settembre 1905, fu Direttore di varie case salesiane a Przemyśl e quindi a Vienna. Seguendo il carisma di Don Bosco, in tutte le sue attività si prese cura dei giovani, in particolare di quelli poveri.

Fu il primo Superiore dell’Ispettoria Tedesco-Ungarica. A Vienna ebbe modo di farsi apprezzare da Mons. Achille Ratti, il quale, divenuto Pontefice con il nome di Pio XI, lo nominò Amministratore apostolico dell’Alta Slesia, responsabilità di eccezionale delicatezza, in quanto terra contesa tra Germania e Polonia: dalla sua mediazione tra tedeschi e polacchi nacque nel 1925 la Diocesi di Katowice, di cui diventò vescovo. Significativamente, prescelse come suo motto episcopale il motto di Don Bosco: “Da mihi animas coetera tolle” (Dammi le anime, prendi tutto il resto).

Visse in mezzo alla gente, condividendone le gioie e le sofferenze delle persone più semplici. Nel 1926 venne nominato arcivescovo di Gniezno e Poznań e primate di Polonia e appena un anno dopo il Papa lo creò cardinale. Nel 1932 fondò la “Società di Cristo per gli emigrati polacchi”, volta ad assistere i tanti compatrioti che hanno lasciato il Paese, e nel periodo tra le due guerre fu molto critico nei confronti delle ingiustizie sociali. Per contrastare gli effetti della crisi economica, istituì il Consiglio sociale presso il Primate della Polonia. Reagì inoltre alla crescente ondata di nazionalismo e nel 1936 scrisse una famosa lettera pastorale sul tema dei princìpi morali in campo sociale e politico.

Sempre nel 1936, guidò il primo Sinodo dei vescovi polacchi. Diventò un grande promotore dell’Azione Cattolica e fu il primo pastore in Polonia, se non in tutto il mondo, che istituì la “Festa della Gioventù”. Nel marzo del 1939 partecipò al Conclave che elesse Pio XII.

Il 1° settembre dello stesso anno i nazisti invasero la Polonia: iniziava la Seconda Guerra Mondiale. Il card. Hlond, su richiesta del governo polacco e d’accordo con il Nunzio Apostolico, andò a Roma per informare il Santo Padre della tragica situazione della Polonia; impossibilitato a rientrare in Patria, si rifugiò a Lourdes. Alzò la voce contro le violazioni dei diritti umani e della libertà religiosa compiute da Hitler. Dall’Abbazia di Hautecombe denunciò le persecuzioni contro gli Ebrei in Polonia. La Gestapo penetrò nell’Abbazia e lo arrestò, deportandolo a Parigi. Il porporato si rifiutò categoricamente di appoggiare la formazione di un governo polacco filonazista. Venne internato prima in Lorena e poi in Westfalia. Liberato dalle truppe alleate, nel 1945 tornò in Patria.

Ma nella nuova Polonia liberata dal nazismo, trovò il comunismo. Ancora una volta difese con coraggio i Polacchi, stavolta attestandosi con vigorose pastorali contro l’oppressione atea marxista, e dovette sfuggire anche ad alcuni attentati. Il 4 marzo 1946, pur mantenendo la sede di Gniezno, fu nominato da Pio XII arcivescovo di Varsavia. Il suo successore, il Beato cardinale Stefan Wyszyński, lo definì un Pastore “con lo sguardo lanciato nel futuro”.

La Santa Sede gli affidò pure la sistemazione religiosa della zona germanica, ceduta alla Polonia in compenso dei territori assorbiti dalla Russia: un compito colossale, che egli assolse con finissimo tatto e con prontezza, costituendo cinque grandi amministrazioni apostoliche e nominandovi a nome della Santa Sede i rispettivi titolari.

Morì il 22 ottobre 1948 a causa di una polmonite, all’età di 67 anni. Sul letto di morte pronunciò queste parole: “Ho lavorato per Cristo e per la Polonia e lo farò ancora… Ho fatto molti sacrifici per Gesù e ho cercato la sua gloria; me ne vado con gioia” e profetizzò: “Lottate sotto la protezione della Beata Vergine Maria. La vittoria, quando verrà, sarà la vittoria della Madre Santissima”. Ai funerali accorsero migliaia di persone e per la prima volta nella storia della Polonia, la tumulazione venne fatta nella stessa cattedrale.

Nella storia della Chiesa di Polonia, il cardinale Augusto Hlond è stato una delle figure più eminenti per la testimonianza religiosa della sua vita, per la grandezza, la varietà e l’originalità del suo ministero pastorale e per le sofferenze che affrontò con intrepido animo cristiano per il Regno di Dio.

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