Secondo i rapporti delle Nazioni Unite, in tutto il mondo sta emergendo una preoccupante ondata di xenofobia, razzismo e intolleranza, con un preoccupante aumento dell’antisemitismo, dell’odio verso i musulmani e delle persecuzioni verso i cristiani. Si assiste contemporaneamente anche ad un aumento del bullismo, del cyber-bullismo e di altri comportamenti discriminatori, anche alimentati dalla diffusione delle reti sociali e della possibilità dell’anonimato. A questo proposito, Papa Francesco ha sottolineato che “l’aggressività sociale trova nei dispositivi mobili e nei computer uno spazio di espansione senza pari”.
I cosiddetti “discorsi d’odio” rappresentano una minaccia per la stabilità sociale e la pace.
E proprio in riposta a questo, per contribuire a fornire uno strumento di riflessione, soprattutto per i giovani, sul tema dei discorsi d’odio e delle relative violazioni dei diritti umani, i Salesiani, attraverso il “Don Bosco International” (DBI) – l’organismo che rappresenta la Congregazione Salesiana presso le istituzioni dell’Unione Europea (UE) – hanno lanciato la campagna “No ai discorsi d’odio”.
L’aumento della violenza, hanno osservato dal DBI, è dovuto anche alla perdita della capacità di esprimersi e di dialogare. La crescente diffusione di algoritmi, Intelligenza Artificiale e sistemi di profilazione sta isolando i giovani in bolle informative e comunicative, contribuendo indirettamente ai processi di radicalizzazione. E meno si sa come esprimersi e confrontarsi, e più si diventa violenti.
Per questo motivo, insiste la campagna, è molto importante sviluppare capacità di pensiero critico tra i giovani e i minori, così come tra gli educatori, i genitori, gli animatori, gli operatori giovanili, i salesiani stessi... In questo modo sarà possibile riconoscere i discorsi d’odio e affrontarli con una serie di azioni specifiche.
Queste azioni sono: monitorare e analizzare questi discorsi; affrontarne le cause, i fattori e gli attori; coinvolgere e sostenere le vittime; convocare le parti interessate; impegnarsi nei confronti dei mezzi di comunicazione; educare a contrastare i crimini d'odio; promuovere società pacifiche, inclusive e giuste; promuovere narrazioni positive per sostenere la ricchezza della diversità tra le persone.
A partire da queste premesse, di fronte ai discorsi d’odio, la campagna presenta sei suggerimenti operativi.
1. Applicare il Sistema Preventivo anche al mondo digitale, adattandolo e sviluppando metodologie e capacità adeguate.
2. Coinvolgere i giovani nella creazione di narrazioni diverse e positive.
3. Coinvolgere i genitori e le famiglie in una collaborazione fondamentale per l’educazione dei giovani.
4. Sviluppare iniziative per la formazione del pensiero critico.
5. Incoraggiare la Famiglia Salesiana a utilizzare un approccio basato sui diritti umani nei discorsi e nelle azioni, sia online, sia offline.
6. Vivere la fraternità e adoperarsi attivamente per la pacifica convivenza.
Con tutti questi suggerimenti, il DBI invita ogni persona coinvolta nell’educazione a unire le forze in questa sfida comune, costruendo insieme una cultura dei diritti umani che contribuisca a creare una cittadinanza onesta, attiva e responsabile.