Attraverso il simbolo della bicicletta, che ha caratterizzato la corsa di Artemide verso il Cielo, il percorso espositivo si articola in tre tappe. “Credetti”: cinque pannelli che illustrano la famiglia di origine, la grazia del battesimo, l’esperienza del migrante, la guida di don Evasio Garrone, il “sì” della fede. A seguire “Promisi”: alcuni pannelli che presentano il cammino vocazionale di Artemide, il suo discernimento con l’aiuto di sagge guide, l’ascolto delle circostanze e la scelta per la vocazione come salesiano coadiutore. Infine, “Guarii”: guarito nel corpo e trasformato nell’anima Artemide dedica tutta la sua vita al servizio degli infermi e dei poveri nell’ospedale di Viedma, con la compassione del Buon samaritano e la gioia salesiana, fino a tagliare il traguardo del paradiso il 15 marzo 1951 e quello della santità canonizzata il 9 ottobre 2022.
Il messaggio della mostra è ben riassunto nella frase che introduce al percorso: “Un giorno uno dei medici gli domanda: ‘Sig. Zatti, lei è felice?’. ‘Molto. E lei, dottore?’. ‘Io no…’. ‘Vede, la felicità ciascuno la porta dentro di sé: stia contento e soddisfatto con ciò che ha, fosse poco o niente: è questo che il Signore vuole da noi. Al resto ci pensa lui’”.
La mostra è stata voluta e progettata dall’Ispettoria salesiana dell’Italia Lombardo-Emiliana (ILE) e realizzata dal grafico Andrea Cugini, con la collaborazione di Andrea Marconi e il contributo fotografico dell’Archivio Storico Salesiano dell’Ispettoria “Beato Zeffirino Namuncurá” dell’Argentina Sud (ARS), in Bahía Blanca (Argentina).
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