I due salesiani hanno visitato cinque potenziali luoghi offerti ai salesiani e hanno ascoltato le presentazioni e gli input provenuti dal Centro Pastorale, della Pastorale Giovanile e del clero della Diocesi per discernere insieme quale tipo di opera e quale luogo possano essere i più indicati per iniziare a lavorare nella Diocesi, così da rispondere al bisogno della Chiesa locale con il contributo del carisma salesiano e da perseguire la missione di fare il bene dei giovani, in particolare.
Al termine della visita esplorativa don Boedi Soerjonoto e don Anggara Rarasta hanno avuto un incontro personale con il vescovo.
Sia mons. Hormat, sia il clero e la popolazione locale incontrati dai salesiani si sono detti entusiasti del progetto e non vedono l’ora che i salesiani arrivino ad iniziare il loro servizio pastorale, caritativo, educativo ed evangelizzatore. Si tratterebbe della prima presenza salesiana sull’isola di Flores, la cui popolazione – nel maggior Paese musulmano al mondo – è prevalentemente cattolica.
La presenza salesiana in Indonesia risale al 1985, quando i primi pionieri missionari vi giunsero dalle Filippine. La loro semina è stata feconda e oggi sono 64 i religiosi appartenenti alla Visitatoria “San Lugi Versiglia” dell’Indonesia (INA), di cui 11 temporaneamente in altra Ispettoria (e tra essi diversi missionari ad gentes).
Oggi, nel vasto e variegato arcipelago indonesiano, i Figli di Don Bosco sono presenti con sette case sparse in due sole isole: Blitar, Purwodadi, Surabaya, Tigasarka e i due centri nella capitale di Giacarta-Sunter e Giacarta Wisma, tutte sull’isola di Java; e poi la casa di Sumba, sull’omonima isola.
La Visitatoria INA è stata eretta nel 2018, per distaccamento dalla Visitatoria “San Callisto Caravario” di Indonesia-Timor Est (ITM), all’interno della quale in precedenza era costituita come Delegazione Ispettoriale.