La collaborazione tra le due entità ha beneficiato più di 20.000 minori – bambini, ragazzi e giovani vulnerabili – in Africa, America ed Europa negli ultimi dieci anni. L’alleanza iniziò nel 2010 in Senegal, con la scuola di Tambacounda; proseguì poco dopo in America, con la prima scuola socio-sportiva all’interno di una favela, la scuola di Jacarezinho, presso Rio de Janeiro (Brasile); e, nel 2012, sbarcò in Europa, con le scuole socio-sportive di Manique e Funchal (Portogallo). Oggi questo lavoro congiunto comprende 21 progetti in 14 Paesi, e serve quasi 4.000 bambini in questa stagione, utilizzando lo sport educativo e i suoi valori come catalizzatore per il miglioramento sociale delle comunità.
Nel corso della cerimonia dello scorso 4 febbraio, don Muñoz ha segnalato: “Il successo di questi 10 anni di collaborazione è dovuto a due fattori fondamentali: la condivisione di valori, come il grande impegno e il lavoro di squadra; e la preoccupazione di aiutare i bambini e i giovani in situazioni molto vulnerabili attraverso l’educazione e lo sport”.
Da parte sua, Emilio Butragueño ha voluto sottolineare la sua gratitudine a “Misiones Salesianas” perché “anche se ci sono stati molti mecenati e sostenitori che abbiamo avuto nel nostro cammino insieme in questi 10 anni, è essenziale avere la solida base di educazione e cura per i più vulnerabili che offre ‘Misiones Salesianas’. Siete i nostri occhi e le nostre mani sul campo e avete sempre dato grande importanza allo sport nell’educazione” ha espresso, ricordando le visite che lui stesso ha fatto ad alcuni di questi progetti, così come le partite di beneficenza realizzate a sostegno dei medesimi progetti.
Sia la Fondazione Real Madrid, sia i Salesiani, sono consapevoli che lo sport è un fattore importante per l’integrazione sociale e la promozione dei valori. Nelle scuole salesiane si insegnano e si praticano la solidarietà, la partecipazione, lo spirito di squadra, il rispetto degli avversari e l’inclusione. Per questi motivi, i Salesiani e il Real Madrid hanno deciso 10 anni fa di unire le forze in un progetto comune a favore dei bambini e dei giovani più svantaggiati.
Il progetto delle Scuole Socio-Sportive si svolge nelle scuole salesiane ed è molto più che partite di calcio o basket. Significa soprattutto educazione ai valori, rinforzo scolastico, sostegno nutrizionale e assistenza sanitaria e psicologica. Ma comprende anche attività di svago e tempo libero per i minori più vulnerabili: “Loro giocano, noi educhiamo”, come ha ben sintetizzato Emilio Butragueño.
Per celebrare l’anniversario, entrambe le organizzazioni hanno lanciato il concorso creativo “Cambia le regole” con il quale, come ha spiegato don Muñoz, “vogliamo che la comunità educativa salesiana si avvicini ai progetti socio-sportivi e li sostenga, ma, soprattutto, vogliamo che veda che il mondo può essere cambiato cambiando le regole, scambiando l’egoismo con la solidarietà, l’individualismo con il lavoro di squadra e la cooperazione, l’autoreferenzialità con il rispetto per l’altro”. Per 10 settimane 60.000 studenti dei centri salesiani in Spagna potranno partecipare alla sfida, in tre diverse categorie, per età e tipo di progetto.