Consapevoli che, oltre ai protocolli indicati, è necessario accompagnare il mondo emotivo dei bambini, ragazzi e delle loro famiglie, all’inizio del mese è stato organizzato un incontro virtuale per più di 400 insegnanti di educazione infantile ed elementare, che sono stati formati all’educazione emotiva.
In molti casi, le vacanze estive si sono quasi scolorite tra la fine dello scorso anno scolastico e l’inizio di quello attuale. “Non ci siamo mai scollegati – assicura Rosa Erro, docente presso l’istituto salesiano di Pamplona –. Visto che i primi giorni del nuovo anno scolastico non erano sufficienti, abbiamo messo insieme una squadra in estate e abbiamo adattato alcune misure”.
Da parte sua, José Antón, dell’istituto di Elche, spiega che “da luglio abbiamo adattato i protocolli alle diverse bozze pubblicate dalle autorità. È stato un lavoro continuo, ma lo abbiamo fatto con entusiasmo e con il pensiero all’obiettivo finale: che i bambini possano venire a scuola sentendosi accompagnati e sicuri”.
L’istituto “San Domenico Savio” di Madrid, invece, si preoccupa di organizzare “gli insegnanti per coprire il raddoppio delle lezioni in presenza”, senza negare che “nella Formazione Professionale la riduzione del tempo dei laboratori non potrà non influenzerà la formazione”. La scuola, al tempo stesso, ha aperto un servizio d’infermeria, ampliato i servizi igienici e gli spazi per il refettorio.
L’attenzione, ad ogni modo, non è rivolta solo agli aspetti pratici: “Stiamo preparando un piano di attenzione psicologica ai nostri beneficiari e anche alla cura del cortile”, spiega Don Santiago Domínguez, Direttore del Centro Don Bosco di Villamuriel.
Il coinvolgimento del corpo docente in questo momento è essenziale perché tutto vada bene. “Gli insegnanti stanno iniziando quest’anno così atipico con entusiasmo, perché tutti noi cerchiamo di dare il meglio di noi ai nostri studenti e alle loro famiglie. Risolveremo tutti i problemi che sorgeranno con la buona volontà”, afferma Lidia Borniquel, dei Salesiani di La Almunia de Doña Godina.
Fin dai primi giorni, i centri salesiani hanno insistito per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di seguire le misure preventive. “Abbiamo preparato una giornata di accoglienza per tutto il centro, ma con un tutor presente in classe, per concentrarci sugli aspetti educativi, sulla prevenzione e sulla collaborazione”, dichiarano i salesiani di Pamplona.
Nelle scuole salesiane, oltre a misure come la misurazione giornaliera della temperatura, la distanza interpersonale di 1,5 metri, oltre all’uso di mascherine, si è prevista anche la nomina di un Coordinatore per la gestione dell’emergenza Covid il cui ruolo sarà molto importante in quanto controllerà il rispetto delle misure igienico-sanitarie e sarà a diretto contatto con le famiglie e con il centro sanitario di riferimento.
Anche se gli insegnanti sono tutti disponibili a riprendere le lezioni a distanza nel caso di un nuovo confinamento, nelle scuole salesiane si sottolinea l’importanza dell’educazione faccia a faccia. “Il divario tra chi è più svantaggiato e chi non lo è si allargherà di più se lavoreremo da casa”, aggiunge la prof.ssa Erro. “La digitalizzazione va bene fino a un certo punto. Noi educhiamo attraverso quello che siamo, non attraverso gli schermi”, conferma don Domínguez.