Oltre 400 bambini sono morti quest’anno nel tentativo di compiere il viaggio sulla rotta del Mediterraneo centrale, dalla Libia all’Italia, mentre in migliaia sono stati vittime di abusi, sfruttamento, schiavitù e detenzione mentre transitavano attraverso la Libia. Lo grida all’Europa e al mondo l’Unicef, ricordando che circa 50 milioni di bambini nel pianeta stanno compiendo un percorso migratorio; di questi, circa 28 milioni sono stati allontanati dalle loro case a causa di conflitti. Solo nel 2017 circa 15mila bambini non accompagnati hanno raggiunto l’Italia via mare ed i loro viaggi sono stati generalmente gestiti dai responsabili del traffico di esseri umani.
I ragazzi in età scolare che non partecipano a nessun percorso scolastico nel 2007 erano il 12,8% del totale, cioè 135 milioni. Inutile sottolineare che il 40% di questi futuri adulti senza istruzione vive nelle immense aree del sottosviluppo del mondo o nelle zone di conflitto.
Nonostante i progressi raggiunti a livello globale 1 bambino su 12 nel mondo vive in paesi in cui le sue attuali prospettive sono peggiori rispetto a quelle che avevano i suoi genitori.
180 milioni di bambini vivono in 37 paesi nei quali oggi le probabilità di cadere nella povertà estrema, di non poter andare a scuola o di morire in modo violento sono maggiori rispetto a 20 anni fa.
Sembra quasi che non si veda come il futuro dei bambini sia peggiorato rispetto al passato.
Una panoramica di Natale che ci deve far pensare.