Don Giacomin era un sacerdote salesiano ben noto alla mia famiglia, in particolare ai miei genitori e nonni. Ebbi la fortuna di poter trascorrere alcuni mesi ad Anisakan con lui durante il mio prenoviziato.
Pregavamo ogni sera insieme con il breviario. Ricordo ancora che mi leggeva le “Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco” come lettura spirituale, circa un quarto d’ora ogni giorno. La mia conoscenza dell’Inglese all’epoca non era ancora molto buona, ma era molto bello ascoltarlo leggere lentamente e chiaramente per me con il suo Inglese con evidente accento italiano.
Vedevo in lui un uomo umile che viveva la sua vita salesiana al meglio delle sue possibilità. È stato un grande modello per tutti i Salesiani del Myanmar, li ha aiutati e guidati nella loro vocazione. Don Giacomin era pronto a dirtelo, se non stavi facendo la cosa giusta. Era rigoroso, ma sempre con il sorriso.
Parlava molto bene la lingua birmana ed era sempre disponibile per uno scherzo o una battuta con chiunque incontrasse lungo la strada. Si alzava presto per celebrare la messa e trascorrere del tempo nella preghiera e nella meditazione. Si è dimostrato un duro lavoratore, che non sprecava mai tempo in nessun ambito.