(…) Sono pienamente consapevole dell’accusa di usare parole vuote e piatte che viene rivolta a chi in 140 caratteri cerca di offrire facile conforto su basi religiose, come pure delle affermazioni di chi sostiene che la religione è la causa della miseria del mondo. Ma la verità è che in questi momenti semplicemente non troviamo le parole. Sono momenti in cui davvero possiamo trovare conforto nella nostra religione, mentre non riusciamo a trovarlo altrove. E sono l’odio, la paura e il desiderio del potere distorti a “religione” a causare i nostri problemi.
In una veglia tenuta a Bury qualche sera fa, la madre di una 15enne uccisa nell’attentato a Manchester ha disperatamente lanciato un appello all'unità, chiedendo a tutti di essere forti e di restare uniti. “Per favore, non lasciate che mia figlia sia una vittima”, ha detto. Gesù ci ha insegnato a porgere l’altra guancia. Quando siamo nel nostro dolore, rifiutare di essere manipolati da una rabbia cieca e dalla vendetta non sono gesti di cedimento – è necessaria una grande forza e si tratta di un altro tipo di sfida.
I terribili fatti di Manchester hanno tirato fuori il meglio da tante persone: gente del posto che ha aperto le proprie case a persone lontane; personale medico fuori servizio accorso per aiutare; tassisti - molti dei quali musulmani – che hanno trasportato via gratuitamente dal luogo dell’attentato le persone spaventate; senza tetto che hanno aiutano bambini feriti; negozi e caffè che hanno dato da mangiare alle persone senza chiedere nulla in cambio.
(…) La nostra fede non può riportare in vita chi è stato ucciso in questi attacchi criminali e vigliacchi; non può spiegare perché giovani innocenti con tanta gioia e potenziale siano stati uccisi e mutilati in modo terribile. Ma ci può insegnare come affrontare il dolore; come gestire la rabbia; come mostrare amore e compassione in ogni modo possibile; come continuare ad andare incontro ai nostri simili; e come pregare - perché il mondo raramente ha avuto così tanto bisogno di preghiere.
Fonte: RuaLink