Ucraina – La Pastorale Giovanile in tempo di guerra: il dono della famiglia e dei bambini
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19 Novembre 2024

(ANS – Donetsk) – Mentre avvia verso la conclusione la sua riflessione sulle peculiarità di una Pastorale Giovanile realizzata in una realtà straniante come quella della guerra, il salesiano Mons. Maksym Ryabukha, Vescovo Ausiliare dell’Esarcato greco-cattolico di Donetsk, identifica un’altra “scoperta” che la condizione bellica ha portato a fare: la valorizzazione del dono della famiglia e dei bambini. Ecco di seguito l’analisi del presule salesiano, la penultima di questa rubrica, nata da un’idea della direzione editoriale della rivista Note di Pastorale Giovanile.

In genere tendiamo a lasciare fuori, dalla Pastorale Giovanile ordinaria, le famiglie e i bambini. Diciamo che non siamo molto attrezzati e non sappiamo come coinvolgerli, se non in qualche festa di parrocchia o di popolo. I bambini li lasciamo alle prime classi del catechismo o alle maestre nei vari livelli di scuola. Le famiglie poi, come genitori, hanno troppo da fare a casa o col lavoro, e poi – come in tutte le famiglie – ragazzi e adolescenti cominciano a prenderne le distanze e a cimentarsi con la loro libertà e responsabilità.

Questo “brutto tempo” ci ha fatto riscoprire la famiglia (e i bambini con essa) come soggetto fondamentale della nostra Pastorale Giovanile. Perché abbiamo riscoperto la presenza dell’adulto, l’assenza dell’adulto (profugo o in guerra), i legami e le relazioni affettive, lo scambio di ruoli (adolescenti e giovani che diventavano gli adulti di appoggio per i membri della famiglia, mamma e nonni anziani, bambini), l’intesa sulle cose preziose da salvare, l’aiuto reciproco per chi in necessità, la preghiera insieme, soprattutto per i propri cari, ma anche per altri sfortunati.

La famiglia come ambito di vita, di sopravvivenza, di senso, di responsabilità. La famiglia è così diventata (ridiventata) il nucleo della conservazione dei valori, la garante dell’educazione, della cura, della piccola felicità spicciola, soprattutto per i bambini (propri e altrui). Per gli anziani e i bambini poter tenere la mano di un loro figlio adolescente o giovane era la garanzia di sicurezza.

Per dirla in breve, la riscoperta della famiglia come luogo essenziale di fuga dall’isolamento, di mantenimento dei legami, del calore dell’affetto.

Ma non è questa l’identità della famiglia agli occhi di Dio, e quello che ogni Pastorale Giovanile dovrebbe riscoprire e vivere? Potremmo allora far dono di questa piccola grande scoperta?

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