RMG – I missionari della 154ª Spedizione Missionaria Salesiana: Jorge da Luísa João, dall’Angola (ANG) al Portogallo (POR)

(ANS – Roma) – Tra i missionari chiamati a percorrere le rotte missionarie in senso opposto a quello dei primi evangelizzatori, per risvegliare il fuoco del Vangelo nel Vecchio Continente, c’è anche il giovane Jorge da Luísa João, membro della 154ª Spedizione Missionaria Salesiana, animato da uno zelo missionario di grande spessore e desideroso di restituire il dono dell’evangelizzazione che la sua terra per prima ha ricevuto dai missionari europei.

Puoi presentarti?

Sono Jorge da Luísa João, salesiano dell’Ispettoria “Mamá Muxima” (ANG) e prossimo missionario nell’Ispettoria “Sant’Antonio” (POR). Sono il più giovane dei sette figli di João Quicuala e Luísa Mucano. Sono nato a Bengo il 27 aprile 1992 nella regione di Coxe-Dembos, precisamente nel villaggio di Cassumba Caxiaquiama, e lì ho ricevuto i sacramenti nella parrocchia di Santa Teresina del Bambin Gesù, patrona dei missionari, proprio nei giorni delle feste a lei dedicate.

Cosa ti ha ispirato a prendere la decisione di diventare missionario?

La mia vocazione missionaria è iniziata con l’invito di Gesù ad “andare in tutto il mondo e predicate il Vangelo” (Marco 16,15), ma soprattutto nel 2016, quando sono entrato in contatto con i video missionari che guardavamo il venerdì nella comunità salesiana di Benguela, dove ho fatto l’aspirantato esterno. Poi durante le altre tappe ho maturato questa chiamata, grazie all’accompagnamento dei miei direttori spirituali e di tutto il personale con cui sono entrato in contatto. Ho cercato di ascoltare tutti e di vedere in loro il senso e la necessità di essere missionario.

Sei contento del luogo in cui stai andando? Hai timori o preoccupazioni riguardo al nuovo luogo, alla cultura e alla gente?

Sì, sono molto contento del posto che mi è stato assegnato e lo sarei anche se fosse altrove, perché la mia gioia più grande è annunciare Cristo ovunque vada. Per quanto riguarda la mia destinazione, ho una grande ambizione per la gioia e la forza dei suoi giovani. Penso che sia un buon posto per lanciarvi il seme di Cristo e farlo crescere e portare buoni frutti. Perché, come diceva Don Bosco, “il diavolo ha paura della gente allegra”.

Come hanno reagito familiari, amici e confratelli quando hai detto loro della tua vocazione missionaria?

I membri della mia famiglia, soprattutto i miei genitori, sono stati molto felici della mia vocazione missionaria. La mia famiglia è profondamente grata ai missionari. Perché è grazie a loro che il Vangelo ha raggiunto la gente del mio villaggio, e non solo il Vangelo, ma anche il grande contributo sociale che hanno dato alla mia regione, e forse al Paese in generale.

Quali sono i tuoi progetti e sogni per la vita missionaria?

Il mio più grande sogno missionario è quello di donare tutta la mia vita o, meglio, di lavorare duramente nella terra di missione e di essere sepolto lì, proprio come i missionari che hanno dato tutto per l’Angola e i cui corpi riposano in terra angolana, per amore di Cristo grande missionario.

Ha in mente qualche modello di grande missionario di cui vuoi seguire lo stile e la vita?

È molto difficile per me indicare un modello di missionario. Perché in ogni missionario trovo e attingo il meglio che posso per rafforzare il mio zelo apostolico, e se dovessi citarli, non entrerebbero in questo spazio.

Qual è il tuo messaggio ai giovani in merito alla scelta missionaria e alla vocazione?

Cari giovani, approfittiamo delle qualità della gioventù per l’annuncio del Vangelo, soprattutto nelle regioni in cui c’è più bisogno di forze giovanili. Non abbiate paura dei vostri limiti, perché Dio non ci lascerà mai soli in questa missione.

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