Più volte, negli interventi di saluto, chi ha preso la parola o ha inviato un messaggio, ha fatto riferimento alle origini e a Valdocco.
Così la Sindaco Appendino ricorda quel “Seme che, in poco più di due secoli di storia, ha lasciato segni indelebili e contribuito a connotare in maniera forte il carattere della nostra città”. E oggi quel carattere è ancora presente nella città di Torino: “Come le attività della congregazione salesiana, si rispecchia nell’impegno continuo a educare i giovani, ad insegnare ad essere solidali e attenti ai più deboli, ad accogliere senza pregiudizi chi lascia il proprio paese d’origine e sogna di costruirsi una nuova vita”.
Mons. Nosiglia, Vescovo di Torino, evidenzia l’attualità dell’esperienza educativa di Don Bosco: “Dal patrimonio di esperienza che ci ha lasciato Don Bosco possiamo trarre anche oggi alcuni tratti fondamentali di ogni azione educativa: l’autorevolezza dell’educatore, la centralità della relazione personale, l’educazione come atto di amore ('questione di cuore', come diceva Don Bosco), la formazione integrale della persona, la corresponsabilità per la costruzione del bene comune.”
Con uno sguardo alla Famiglia Salesiana, Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha evidenziato la opportunità e necessità di ogni assemblea capitolare nell’orizzonte mondiale (anche le FMA si preparano a celebrare il loro Capitolo generale): “Sono preziose opportunità per far rivivere oggi la passione apostolica e missionaria che ha alimentato gli inizi della Famiglia salesiana e che oggi cerchiamo di mantenere viva”.
Un grazie e un augurio anche a nome di tutti i laici della Famiglia Salesiana sono espressi dal Sig. Renato Valera, Presidente della ADMA “primaria” di Torino: con un grazie per l’invito e l’augurio per “un tempo forte di incontro, di preghiera e di discernimento”.
Il Cardinale João Braz de Aviz ha offerto il suo messaggio con un orizzonte ecclesiale aperto al momento attuale. È in questo contesto che è ormai alle battute finali un rinnovato documento che tratta le relazioni della vita consacrata nella Chiesa (mutuae relationes).
Ha proseguito il suo intervento con la presentazione di alcune sfide attuali per la vita consacrata. Innanzi tutto quelle che coinvolgono le scelte formative. Poi ha sottolineato le attenzioni che si devono curare per dare un giusto e rinnovato rilievo nella reciprocità uomo-donna. Altra sfida aperta è quella che riguarda il servizio della autorità. E in ultimo, non meno importante, è la sfida che attende la gestione dei beni ecclesiastici dipendenti dagli Istituti di Vita Consacrata.