Il seminario è parte di un lungo cammino avviato dal Dicastero già nel sessennio 2008-2014, con una serie di seminari sul tema dell’accompagnamento spirituale salesiano – nei quali vennero affrontati il tema dell’accompagnamento dal punto di vista carismatico e pastorale – e proseguito poi in questo sessennio (2014-2020) con un seminario sulla preghiera.
In quest’occasione specifica i 57 partecipanti al seminario – per lo più salesiani, ma anche laici e Figlie di Maria Ausiliatrice, provenienti da tutto il mondo – hanno riflettuto insieme e si sono confrontati sul tema dell’educazione all’affettività dei giovani e degli adolescenti e su come la realtà concreta dell’affettività giovanile vada incontrata e vissuta nei cammini pastorali.
Le attività, a cui hanno collaborato anche diversi membri dell’équipe del Dicastero per la Formazione, hanno previsto ogni giorno un’ampia relazione introduttiva, approfondita poi nei gruppi di lavoro, e dei laboratori pomeridiani specifici su diversi temi.
Nello sviluppo del seminario, una prima lettura antropologica, curata da don Selvam Sahaja, SDB, docente universitario a Nairobi, Kenya, ha aiutato ad individuare le sfide per l’educazione all’amore partendo dalla prospettiva delle scienze sociali.
Nella seconda giornata è seguita una riflessione sulla persona dell’accompagnatore dei giovani nell’educazione all’affettività. La sessione, guidata dal prof. Alessandro Ricci dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), ha messo al centro i temi della maturità e delle competenze utili per chi svolge questo prezioso servizio.
Dalla persona dell’accompagnatore la riflessione è continuata, grazie la contributo di due relatrici – le laiche maltesi Marlene Cauchi e Jeanine Balzan – sul tema dell’intimità, con riguardo particolare a quelle sfide che i giovani affrontano intorno al tema dell’amore e della sessualità.
E infine, con la relazione di don Eunan McDonell, Ispettore dell’Irlanda, si è scandagliato il rapporto tra amore e libertà nella spiritualità di san Francesco di Sales, osservando così la “prospettiva salesiana” sull’educazione all’amore e scorgendone al contempo la sorprendente attualità, anche in relazione ai contributi della ricerca delle Scienze Umane.
Tra i laboratori specifici, inoltre, sono stati toccati altri argomenti importanti per chi opera fianco a fianco con i giovani nella crescita affettiva – teoria del gender, omosessualità, educazione alla famiglia… – come anche altri aspetti rilevanti per la formazione personale – con una sessione sul “Transformative Learning” (Apprendimento Trasformativo).
“Questo campo, con la sua complessità, chiede a noi salesiani di essere non solo a conoscenza di tale complessità, ma anche di essere competenti per comprendere i vari messaggi che i nostri giovani incontrano. In questo senso il nostro camminare con i giovani ci deve trovare come veri educatori, che gradualmente li aiutiamo a trovare senso e a farsi coraggio nella loro crescita integrale” ha concluso don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.
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