Presso l’opera “Borgo Ragazzi Don Bosco” di Roma è stata accolta una famiglia di rifugiati provenienti dalla Siria. La loro presenza ha arricchito la celebrazione della Festa di Don Bosco, la scorsa domenica, 31 gennaio, e ha reso visibile, in forma straordinaria, quel valore dell’accoglienza che quotidianamente viene vissuto presso l’opera, attraverso le sue molte strutture per i giovani più bisognosi (centro diurno, casa famiglia, oratorio-centro giovanile e centro di formazione professionale).
Mentre dal 2 febbraio sono ospiti presso l’opera di “Venezia-Castello”, 7 rifugiati pakistani. Hanno un’età compresa tra i 20 e i 24 anni e che nel loro paese di provenienza erano dediti all’agricoltura e alla pastorizia. Sono arrivati a Venezia circa un anno fa, portandosi dietro borsoni, valigie, anche materassi. Quattro di essi – ha informato il quotidiano “La Nuova di Venezia e Mestre” – hanno già trovato un’occupazione nel settore alberghiero e della ristorazione. Tutti ora sono inseriti nel progetto di accoglienza “San Giuseppe” dei Salesiani di Castello.
“Il progetto rientra nell’ambito dell’ospitalità temporanea” ed “è concordato con la Curia” ha spiegato il Direttore dell’opera, don Narciso Belfiore. Non mancano tuttavia difficoltà burocratiche per portarlo avanti e va anche considerato che l’immobile che ora ospita i rifugiati, di 100 m², con entrata autonoma, pur essendo di proprietà del comune è stato ristrutturato a spese dell’unità parrocchiale San Francesco di Paola, San Pietro e San Giuseppe, affidata ai Salesiani.
Nel frattempo Alberto Donaggio, il referente del progetto per i Salesiani, si sta attivando per spiegare ai migranti i regolamenti della casa.