RMG – 5 marzo 1950-2025: 75° anniversario della Beatificazione di San Domenico Savio

05 Marzo 2025

(ANS – Roma) – Il 5 marzo 1950 Roma visse una delle giornate più radiose dell’Anno Santo: tanti erano i giovani affluiti alla Basilica di San Pietro per la beatificazione di Domenico Savio che i commentatori dell’epoca la segnalarono come “una festa della giovinezza cristiana”. In quel giorno la Chiesa riconosceva il cammino di santità di questo giovane oratoriano, che andava dai propositi della prima Comunione, rinnovati con fervore la sera della definizione del dogma della Immacolata Concezione, 8 dicembre 1854, fino alla decisione dell’aprile 1855: “Io voglio assolutamente ed ho assolutamente bisogno di farmi santo”, e all’orientamento apostolico ispirato dal consiglio di Don Bosco “di guadagnare anime a Dio”.

Nella cerimonia del mattino venne data lettura del “Breve” nel quale Pio XII dichiarava di ascrivere il Venerabile Domenico Savio tra le schiere dei Beati. Terminata la lettura, venne scoperta l’immagine del nuovo Beato e contemporaneamente veniva esposta sull’altare una sua insigne reliquia. Da tutta la Basilica si levò un immenso applauso, e di lì a poco l’esultanza si elevò come inno di ringraziamento a Dio, finché l’eco di questa gioia raggiunse infine la piazza, colma di gente.

Nel pomeriggio il Papa Pio XII scese anch’egli nella Basilica di San Pietro per venerare il neo-Beato. Gli vennero omaggiati dei doni: l’artistico reliquiario, le immagini e le vite del Beato, riccamente rilegate e il tradizionale mazzo di fiori. Il Santo Padre, nel gradire i doni, si intrattenne con l’allora Rettor Maggiore, Don Pietro Ricaldone.

Successivamente vista la grandissima folla che gremiva Piazza San Pietro e Via della Conciliazione, raggiunse la Loggia delle Benedizioni e s’affacciò al balcone salutando paternamente, con ampio gesto delle mani, e impartì la benedizione alla folla festante. E il giorno seguente, lunedì 6 marzo, il Papa concesse un’udienza speciale ai numerosi giovani e ai pellegrini giunti a Roma per la beatificazione.

Merita ricordare che la vita virtuosa e santa del giovane Domenico Savio era già stata riconosciuta sia nella sua terra natale, che all’oratorio di Valdocco. Nel maggio del 1854 don Giuseppe Cugliero, il maestro del suo paese, Mondonio, si era recato a Torino per raccomandare a Don Bosco l’accettazione del suo allievo. Dopo d’aver descritto la condotta esemplare di Domenico Savio, concluse la sua raccomandazione affermando: “Signor Don Bosco, qui in casa potrà avere giovani uguali, ma difficilmente avrà chi lo superi in talento e virtù. Ne faccia la prova e lei troverà un San Luigi!”.

La seconda dichiarazione la fece Don Bosco subito dopo il primo incontro con Domenico Savio, avvenuto il 2 ottobre successivo, quando Don Bosco si trovava ai Becchi per la festa del santo Rosario. Domenico era accompagnato dal padre e veniva da Mondonio. Don Bosco lo chiamò in disparte e intrattenne con lui un dialogo piuttosto prolungato, dopo il quale Don Bosco poté un giorno scrivere queste parole: “Conobbi in quel giovane un animo tutto secondo lo spirito del Signore e rimasi non poco stupito considerando i lavori che la grazia divina aveva già operato in così tenera età!”.

La terza dichiarazione della santità di Domenico Savio fu di Mamma Margherita. La mamma di Don Bosco l’aveva osservato pregare fervorosamente e lungamente, anche dopo le funzioni comuni e l’aveva veduto spesso entrare e raccogliersi con alcuni compagni presso l’altare della Madonna: ne restò tanto ammirata e edificata, che disse a Don Bosco: “Caro Giovanni, tu hai tanti giovani buoni, ma nessuno supera la bellezza del cuore e dell’anima del Savio!”.

In rete è disponibile un video d’epoca che testimonia l’evento della beatificazione di Domenico Savio in Vaticano.

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