RMG – SDB Ispettorie: l’Ispettoria “San Giovanni Bosco” della Cechia

21 Febbraio 2025

(ANS – Roma) – I primi salesiani giunsero in terra ceca il 28 settembre del 1927, nel territorio dell’allora Cecoslovacchia. Ad accompagnare questi primi pionieri missionari c’era un salesiano ceco, il Venerabile don Ignác Stuchlý, che si era formato precedentemente in Italia e che successivamente, nel 1935, sarebbe diventato il primo Superiore dell’Ispettoria “San Giovanni Bosco” della Cecoslovacchia. La prima presenza ad essere avviata sul territorio dell’odierna nazione fu Fryšták, nello stesso 1927, cui seguirono successivamente quelle di Ostrava (1934), Praga (1936), Brno (1940) e Pardubice (1942).

Fino al 1935 le comunità appartenevano all’Ispettoria della Jugoslavia, e dal 15 settembre del 1935 fino 14 dicembre del 1939 fecero parte della già citata unica Ispettoria della Cecoslovacchia. Successivamente, questa si divise, dando origine alle due Ispettorie “San Giovanni Bosco” della Repubblica Ceca, con sede a Praga, e “Maria Ausiliatrice” della Slovacchia, con sede a Bratislava.

Nel 1950 c’erano nell’Ispettoria di Praga 260 salesiani nelle 12 comunità. Tuttavia, il partito comunista totalitario e antireligioso dello stile sovietico, che aveva preso possesso del governo nel 1948, nella notte del 13-14 aprile 1950, fece occupare dalle forze armate tutte le case religiose degli ordini e congregazioni maschili nella Cecoslovacchia. I religiosi furono costretti a vivere in diversi campi di concentramento, e molti superiori erano imprigionati.

Tutte le attività dei consacrati furono vietate. La fase più dura della persecuzione prese principalmente gli anni Cinquanta del XX secolo. Eppure, i Salesiani continuarono ad operare clandestinamente. In questo periodo il noviziato si svolgeva individualmente: ciascun novizio era uno studente o aveva un mestiere, e ogni tanto incontrava il suo Maestro dei Novizi. La professione si faceva in segreto. Alcuni studiavano la teologia clandestinamente, in privato, oppure entravano nel seminario nazionale – comune per tutte le diocesi e sotto la sorveglianza dello stato. In tal modo alcuni salesiani entrarono nelle strutture diocesane, e la loro appartenenza alla Congregazione era strettamente segreta.

Nonostante le difficoltà, il carisma si mantenne e, dopo la caduta del regime comunista, nel 1990, l’Ispettoria aveva ancora 200 confratelli.

Dopo “la rivoluzione di velluto” e il ritorno alla democrazia, la vita religiosa tornò di nuovo libera. I salesiani poterono uscire dalla clandestinità. Cominciò la lunga strada della trasformazione: ripresero i contatti con la Casa Generalizia salesiana e ci furono i primi tentativi di tornare a creare delle comunità. I salesiani, che per decenni avevano vissuto nei propri appartamenti oppure nelle case parrocchiali, pian piano tornarono ad abitare insieme. Alcune case vennero anche restituite all’Ispettoria, ma non erano adatte alla vita comunitaria: per 40 anni erano state utilizzate come uffici, scuole, caserme, teatri…

I salesiani in quell’epoca non hanno fondi, non hanno esperienze, non conoscono le lingue straniere, non hanno letteratura salesiana. Ma sono entusiasti e hanno molte vocazioni. Nel 1990 comincia il primo noviziato ufficiale e nel 1992 c’erano già 21 novizi.

Inizialmente, tutta la formazione iniziale dei formandi cechi si svolge nella propria Ispettoria o nella Slovacchia, e il noviziato, in particolare, dal 1990 al 2004 ha luogo in Cechia e dal 2004 al 2024 in Slovacchia. Inoltre, i candidati al sacerdozio inizialmente studiano alla facoltà di teologia insieme con altri religiosi e seminaristi diocesani a Praga, ma dal 1994 possono studiare alla nuova Facoltà di teologia di České Budějovice, gestita dai salesiani, e possono abitare nella comunità formatrice salesiana.

I salesiani aprono anche nuove presenze e fondano la scuola “JABOK” (Istituto di Pedagogia, Lavoro Sociale e Teologia) e la casa editrice “PORTÁL”. Non solo, nel 1994 l’allora Rettor Maggiore, Don Egidio Viganò, affida a CEP la missione in Bulgaria.

Dal 2012 si vive un periodo di maturazione dell’ispettoria. La vita comunitaria è maggiormente consolidata, le opere si sviluppano, crescono. I salesiani sono pieni di forza, cresce il numero dei laici impegnati nelle opere. Le parrocchie che non fanno parte di un’opera salesiana vengono riconsegnate alle diocesi e in questo processo anche alcuni salesiani passano nelle diocesi. Anche la formazione iniziale evolve ancora: e da quell’anno in poi tutta la formazione iniziale, eccetto il tirocinio, viene svolto all’estero.

Nel 2019 viene eretta anche una nuova comunità, a Kroměříž, con la missione di gestire l’internato presso il Centro di Formazione Professionale di proprietà della diocesi, ma i membri della comunità sono incaricati sia nell’internato, sia nella scuola.

Oggi non mancano le sfide per i salesiani di CEP: quasi tutti i Figli di Don Bosco incaricati nella direzione dei Centri Giovanili sono stati ultimamente sostituiti dai laici; gli impegni di amministrazione ed economia però non mancano; e poi la pandemia, la scoperta di alcuni abusi da parte di qualche religioso, la guerra in Ucraina con i flussi di rifugiati, la mancanza di nuove vocazioni, l’invecchiamento dei consacrati sono realtà con cui l’Ispettoria CEP deve fare i conti… Ma a cui guarda con rinnovata fiducia nella Provvidenza e con continuo zelo apostolico, alla ricerca di nuove vie per vivere da Figli di Don Bosco in queste nuove situazioni.

I numeri di CEP oggi:

- 15 comunità
- 107 salesiani (92 presbiteri + 10 coadiutori + 3 diaconi + 2 studenti), con età media di 60 anni.

Le opere:

- 7 opere complesse (centro giovanile, parrocchia, opera sociale), ma organicamente unite;
- 5 parrocchie senza altri apostolati;
- il centro “Jabok” - Istituto di Pedagogia, Lavoro Sociale e Teologia;
- il prenoviziato/comunità proposta;
- l’Internato;
- la missione in Bulgaria;
- l’associazione “SADBA”, per la preparazione e l’accompagnamento del volontariato giovanile internazionale;
- la casa editrice salesiana “PORTÁL”;
- il centro di aiuto per giovani provenienti da case-famiglia;
- la casa “Ignác Stuchlý”, che offre corsi esperienziali su relazioni, valori e futuro per scuole medie e superiori.

Alla missione salesiana collaborano anche i gruppi della Famiglia Salesiana:

- le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), con cui esiste una stretta collaborazione in particolare in 4 opere;
- i Salesiani Cooperatori, con 30 gruppi e 702 membri, accompagnati da 22 salesiani;
- le Volontarie di Don Bosco, in stretto contatto attraverso l’opera di 3 salesiani loro Delegati;
- quattro gruppi dell’Associazione di Maria Ausiliatrice
- e un gruppo della Fraternità Contemplativa di Maria di Nazareth.

InfoANS

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