I questionari sono stati realizzati tra aprile e maggio 2024 e successivamente è avvenuta la fase di raccolta ed estrapolazione dati. I risultati sono stati condivisi durante l’ultima riunione della Commissione delle Scuole Salesiana d’Europa, realizzata a Varsavia dal 28 al 31 ottobre 2024.
Nei prossimi mesi, l’équipe di ricerca dell’Università “Don Bosco” di Madrid analizzerà diverse variabili, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche per il benessere socio-emotivo di studenti e insegnanti dei centri educativi della Famiglia Salesiana.
“Vale la pena sottolineare alcuni aspetti che stiamo già vedendo come evidenti”, ha affermato Antonio Rodríguez, Coordinatore della Commissione Scuole Salesiane d’Europa.
“In primo luogo, abbiamo riscontrato l’ingerenza della variabile di genere: durante l’adolescenza, le ragazze sono un po' meno soddisfatte della vita rispetto ai ragazzi. Ci sono molte possibili cause per questa tendenza, che si sono ripetute in altre ricerche di natura simile”, dice Rodríguez.
“Un altro aspetto che stiamo iniziando a notare”, aggiunge, “è che i nostri studenti, come regola generale, man mano che crescono, a partire dai 10 anni, si percepiscono come un po’ meno felici, soprattutto nella preadolescenza e nell’adolescenza. Questo è un aspetto molto importante per quanti fanno consistere la santità ‘nello stare sempre allegri’. Come possiamo aiutare i nostri studenti ad avere più speranza ed entusiasmo nella loro vita, soprattutto nell'adolescenza? Come possiamo aiutarli ad essere più gioiosi?”.
Il Coordinatore della Commissione Salesiana Scuole Europa prosegue ancora: “E la terza conclusione, che ci viene mostrata anche con una certa chiarezza, è che esiste un’associazione positiva tra la partecipazione religiosa e la soddisfazione per la vita. Vale a dire, maggiore è la partecipazione e l’impegno nelle attività religiose, più è probabile che la persona, ragazzo o ragazza, sia più soddisfatta e felice. La capacità di interiorità, di trascendenza e di esperienza religiosa è anche correlata a una migliore regolazione emotiva, elemento centrale di una buona intelligenza emotiva. Questo è un ulteriore motivo per cui le nostre scuole dovrebbero optare per un modello pastorale gioioso, dinamico, impegnato e profondo”.
“Senza lasciare spazio a dubbi – conclude Rodríguez – quello di cui stiamo parlando è solo un assaggio. Continueremo a ricercare, ad analizzare dati e a cercare di scoprire cosa e come aiutare le nostre comunità educative a vivere meglio e più felicemente. Grazie agli insegnanti-ricercatori e grazie ai 30,278 studenti ed educatori che hanno collaborato a questa ricerca. Vi terremo informati!”